E’ recente l’allarme lanciato in merito al Superbonus 110% e tanti cantieri potrebbero chiudere. Scopriamo insieme quali sono le motivazioni.
Il Superbonus 110% è una delle agevolazioni messe in campo dal Governo e che continua a riscuotere consenso tra i cittadini. Tuttavia, in quest’ultimo periodo, con l’aumento del costo dell’energia e di diesel e benzina, numerosi cantieri si trovano in una situazione di evidente difficoltà visto anche l’aumento dei costi per l’approvvigionamento di materie prime.
Infatti, vista la situazione, tanti cantieri già avviati e anche quelli in procinto di iniziare i lavori potrebbero chiudere. A lanciare l’allarme è stata l’Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE). Scopriamo insieme perché il Superbonus 110% è nuovamente a rischio quali sono le cause della possibile chiusura dei cantieri del Superbonus 110%.
Il Superbonus 110% è nuovamente a rischio. In questa situazione, il problema potrebbe portare alla chiusura di numerosi cantieri. Infatti, proprio i cantieri avviati ma anche quelli in procinto di iniziare i lavori finanziati dal Superbonus, non riescono ormai a reggere più gli aumenti del costo dell’energia e la scarsa reperibilità per l’approvvigionamento materie prime.
Con l’approvazione del Decreto Energia è stata, infatti, eliminata la norma che concedeva alle imprese la possibilità di sospendere o prorogare i lavori per la situazione legata ai rincari per manodopera e materie prime. Proprio per questo motivo, infatti, numerosi cantieri che hanno ad oggetto lavori ammessi al Superbonus 110% potrebbero chiudere.
Infatti, il settore dell’edilizia si trova in una situazione di evidente difficolta legata agli aumenti degli ultimi mesi con il rischio di importanti ripercussioni per tutto il settore se non si dovesse intervenire con apposite misure di sostegno. Il rischio evidente è quello che le imprese non riescano a consegnare i lavori nei tempi previsti con il rischio di incorrere in penali.
Il presidente dell’ANCE Gabriele Buia ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla situazione: “Non si capisce perché gli altri Paesi in Europa hanno affrontato subito con tempestività ed efficacia questa emergenza prezzi, che già da mesi sta crescendo a livello internazionale, emanando norme che consentono erogazioni immediate e da noi sia impossibile.” , ha affermato.
Continuando, ha poi sottolineato come: “Le imprese stanno ancora aspettando di ricevere i fondi stanziati per il primo semestre 2021, quando i costi delle materie prime erano la metà di quelli di adesso”.
Il Presidente ha esortato, inoltre, le autorità ad intervenire con tempestività: “Ci vogliono risorse importanti che vanno stanziate subito e tempi più lunghi per la realizzazione delle opere, altrimenti salta tutto. Non siamo noi che lo diciamo è la realtà delle cose.” , ha concluso.
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