Nell’ultimo anno si è registrato il successo delle energie rinnovabili, con la riduzione delle emissioni di CO2 globale pari al 1%.
In base a quanto riportato dall’Agenzia internazionale dell’energia, nell’ultimo anno sono state registrate riduzioni delle emissioni globali di anidride carbonica. A quanto pare, grazie allo sviluppo delle energie rinnovabili, quest’anno le attività umane inquinanti hanno prodotto l’1% in meno di CO2.
Sebbene la transizione ecologica sia in atto da diversi anni, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha senza dubbio il merito di aver velocizzato determinati meccanismi.
La crisi energetica, ma soprattutto la crisi del gas metano, che ha tenuto per mesi sotto scacco il continente europeo e non solo, ha il merito di aver reso necessario un rapido cambio di marcia.
Grazie agli ultimi dati sui livelli di anidride carbonica nell’atmosfera, si è notato che nell’ultimo anno di attività umane inquinanti hanno prodotto livelli inferiori di CO2.
A conti fatti, quello registratosi nel 2022 è l’effetto diretto di un maggiore e migliore utilizzo delle fonti di energia rinnovabili. Di fatto, l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici ha contribuito notevolmente a ridurre il livello di inquinamento.
Si tratta di un dato estremamente incoraggiante, anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
Il successo delle energie rinnovabili: i dati sono incoraggianti, ma la strada è ancora lunga
In base al round-up settimanale sulla crisi climatica e dall’analisi dei dati relativi ai livelli di anidride carbonica nell’atmosfera è possibile esultare. A quanto pare, quest’anno l’aumento di CO2 sarà inferiore del 1%. Sebbene si tratti di un piccolo passo, questa percentuale fa ben sperare, soprattutto se la si paragona all’aumento del 4% registrato lo scorso anno.
A quanto pare, le ragioni di questo incredibile risultato sono legate alla rapida crescita delle energie rinnovabili e all’aumento dell’uso di veicoli elettrici. Questi sono i dati che emergono da una nuova analisi condotta dall’Agenzia internazionale dell’energia.
Si è poi sottolineato come l’aumento di quasi 300 milioni di tonnellate di CO2 sia un dato contenuto rispetto all’incremento di circa 2 miliardi di tonnellate, previsto per il 2021.
Nonostante i dati siano incoraggianti l’Agenzia ha effettuato altre previsioni che sono decisamente più sconfortanti. A quanto pare, è previsto un aumento della domanda di petrolio che sarà destinato a crescere più di ogni altro combustibile fossile. Questo fenomeno provocherà un aumento delle emissioni di anidride carbonica pari a circa 180 milioni di tonnellate.
Il principale responsabile dell’inquinamento
In base ad una prima indagine, la richiesta di petrolio crescerà in gran parte per il settore dei trasporti. Dopotutto, questo settore ha ripreso a lavorare a pieno regime in seguito all’allentamento delle restrizioni dovute al Covid-19. Questi dati sono perfettamente comprensibili alla luce del fatto che all’aviazione sono attribuiti circa tre quarti delle emissioni legate all’utilizzo dell’oro nero. È dunque è chiaro che l’aumento di viaggi e dei voli avrà un impatto negativo a livello globale.
Ad ogni modo, stando alle dichiarazioni del direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol, la situazione è la seguente:
“La crisi energetica globale innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spinto molti paesi a ricorrere ad altre fonti energetiche per sostituire le forniture di gas naturale russo. La notizia incoraggiante è che il solare e l’eolico stanno colmando gran parte del divario, mentre l’aumento del carbone sembra essere relativamente poco consistente e temporaneo”.
Il contributo delle energie rinnovabili
Nel 2022, stando al rapporto dell’Agenzia, gli impianti fotovoltaici eolici hanno contribuito a produrre globalmente oltre che 700 terawattora di elettricità da fonti rinnovabili. Si tratta di un vero e proprio successo delle energie rinnovabili.
Si tratta del più grande incremento registrato nella storia. Ed è proprio grazie a tale incremento, che è stato possibile registrare una diminuzione delle emissioni globali di anidride carbonica. Di fatto, senza le energie rinnovabili, l’impatto della CO2 sarebbe stata superiore a 600 milioni di tonnellate, per il 2022.
La cosa allarmante, emersa dallostudio dell’Istituto internazionale per lo sviluppo sostenibile, è che nonostante gli ingenti investimenti in fonti rinnovabili, sarà impossibile rispettare gli obiettivi climatici prefissati.
“La comunità internazionale dovrebbe essere sei volte più ambiziosa di quanto non sia stata quest’anno se vuole evitare cambiamenti climatici catastrofici e mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C entro la fine del secolo” ha affermato il gruppo di ricerca no profit WRI.