Subaffitto: analizziamo la legge 2025 che può fare guadagnare gli inquilini

Caro prezzi e caro affitti: il subaffitto può essere una scappatoia per tanti studenti fuorisede: ecco cosa dice la legge al riguardo 

Il subaffitto rappresenta una pratica spesso gestita illegalmente tra studenti per far rientrare un po’ le ingenti spese che riguardano l’affitto di una stanza nella città scelta per gli studi.

ragazze sul letto con gli smartphone
Subaffitto: analizziamo la legge 2025 che può far guadagnare gli inquilini -trading.it

In sostanza, si aggiunge in stanza un’altra persona facendogli pagare parte della propria quota, in modo da dimezzarla, oppure ancora, lasciare la stanza nei periodi in cui si torna a casa, e per non perdere quei giorni di affitto, darla a un altro studente a un prezzo minorato.

Se gestita correttamente, la pratica del subaffitto può però offrire opportunità economiche sia agli inquilini principali che ai subconduttori. Tuttavia, la sua applicazione è regolamentata da precise normative legali, spesso poco conosciute o male interpretate, e che invece andrebbero seguite per non rischiare di diventare dei fuorilegge. Vediamo nel dettaglio come funziona.

Il subaffitto è legale o è vietato? Cosa dice la legge al riguardo

Il subaffitto può essere classificato in due tipologie principali: totale e parziale. Per quanto riguarda il subaffitto totale si verifica quando l’inquilino principale concede in locazione l’intero immobile a un altro soggetto. Questa pratica è regolata dalla legge n. 392/1978, che richiede l’ottenimento del consenso scritto del locatore per essere legale. Oltre al consenso esplicito, esistono però ulteriori clausole.

contratto subaffitto e denaro
Il subaffitto è legale o è vietato? Cosa dice la legge al riguardo – trading.it

Quando si parla di subaffitto parziale, per esempio, ci si riferisce alla locazione di una parte dell’immobile, come una stanza. In questo caso, le normative offrono più flessibilità. In questo caso si hanno più libertà e non è necessario il consenso del locatore, anche se è sempre buona norma informarlo tramite raccomandata per specificare l’identità del sublocatario. Questa pratica è particolarmente comune tra studenti e lavoratori. In entrambi i casi, il canone di sublocazione non può superare quello previsto dal contratto di affitto principale, come stabilito dall’art. 1649 bis del Codice Civile. Cosa fare quindi se si vuole usufruire della comune pratica legalmente?

  1. Verificare del contratto di locazione: accertarsi quindi che il contratto principale non contenga clausole che vietano esplicitamente la sublocazione.
  2. Ottenimento del consenso: Per il subaffitto totale è obbligatorio, mentre per quello parziale è consigliato per evitare potenziali controversie.
  3. Stipula del contratto di sublocazione: Questo documento deve includere dettagli chiari sulla durata, l’importo del canone, le modalità di pagamento e le condizioni dell’immobile, altrimenti si è sempre fuorilegge.
  4. Registrazione del contratto: Se la sublocazione supera i 30 giorni, è necessaria la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, con il pagamento del 2% di imposta sul canone annuo.
Gestione cookie