Le chiamate da attività di telemarketing diventano un ricordo. L’estensione del Registro delle opposizioni ridefinisce le regole di privacy e mette sul piatto molte più garanzie.
Il 2022 porterà novità importanti sul fronte delle chiamate. Un incentivo alla responsabilizzazione dei gestori, i quali dovranno fornire obbligatoriamente delucidazioni maggiori sui contratti proposti e sulle eventuali modifiche.
Ma le buone nuove non finiscono qui. Accanto a una migliore trasparenza nel rapporto fra gestore e utente, il Governo metterà dei paletti rigidi anche sulle chiamate indesiderate, risparmiando agli utenti alcuni momenti di particolare seccatura. La proposta è arrivata in modo congiunto dal premier Mario Draghi e dal Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, concordi sul nuovo regolamento da applicare alle attività di telemarketing. In parole povere, chi non vorrà più ricevere chiamate a sfondo commerciale sarà libero di mettere un freno. Le principali modifiche riguarderanno proprio il trattamento delle numerazioni telefoniche. Una di queste sarà focalizzata sull’estensione del Registro pubblico delle opposizioni.
Si tratta, nello specifico, dell’elenco al quale iscriversi affinché il proprio numero non figuri più fra quelli presi di mira dalle attività di telemarketing. L’estensione, in particolare, andrà a coinvolgere i numeri nazionali sia fissi che mobili, accludendo quindi anche quelli che non sono indicati negli elenchi telefonici, sia cartacei che elettronici. Sarà necessario un decreto del Presidente della Repubblica per far sì che il provvedimento diventi operativo (previa, naturalmente, pubblicazione in Gazzetta ufficiale). Sbrigate le formalità, sarà poi compito del Mise diramare un’informativa per semplificare le procedure di attivazione.
Telemarketing, call center e chiamate: novità importanti e cosa cambia
Il ministro Giorgetti si è detto soddisfatto del passo in avanti fatto sulla limitazione delle chiamate indesiderate. Un obiettivo da lungo tempo sul tavolo di Palazzo Chigi e che, ora, va ad affiancare la misura sulla trasparenza massima dei contratti telefonici. Inoltre, la nuova disposizione andrà a rafforzare il meccanismo di tutela della privacy dei cittadini che, con il provvedimento, potranno fare affidamento pieno sulle regole del Registro pubblico delle opposizioni. Come spiegato dalla sottosegretaria al Mise Anna Ascani, il nuovo schema prevedeva di default l’estensione del Registro, includendo necessariamente tutti quei numeri che, fin qui, erano rimasti esclusi. E, di fatto, quelli più bersagliati dalle chiamate di telemarketing, molte delle quali segnalate persino come spam dagli smartphone più moderni.
In pratica, d’ora in poi la privacy telefonica sarà al riparo da tutte quelle chiamate che presuppongono al 99% un secco “no” come risposta. Senza contare che il diniego a comunicazioni di questo tipo sarà esteso anche alle pubblicità indesiderate inviate in formato cartaceo. Nello specifico, il Registro delle opposizioni è un servizio pubblico e totalmente gratuito. E consentirà a tutti quei cittadini inseriti negli elenchi di non essere più contattati senza consenso. Anzi, negando aprioristicamente l’autorizzazione, nessuna chiamata di questo tipo arriverà più ai loro numeri. Le uniche eccezioni riguarderanno i numeri che, invece, un consenso specifico lo abbiano ricevuto in un momento successivo alla data di iscrizione al Registro. Oppure nel quadro di un contratto in essere o concluso da un periodo non superiore a trenta giorni.
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