Non è necessario una legge ad hoc per dire stop al reddito di cittadinanza: il Governo Meloni può togliere il sussidio a chi non ne ha diritto.
Con l’elezione di una forza politica di centro-destra, in molti si chiedono quale sarà il futuro del reddito di cittadinanza. Ci stiamo riferendo a sussidio economico indirizzato in favore dei cittadini e dei nuclei familiari in condizione di disagio economico.
La misura è stata fortemente voluta dal Movimento 5 stelle, con l’approvazione dei partiti di centro-sinistra. Tuttavia, l’Rdc non è mai stato visto di buon occhio dalle forze politiche di centro-destra che, ora, rappresentano la maggioranza in Parlamento. Per questa ragione c’è chi si domanda quale sarà il futuro del sussidio economico.
Sebbene non si conoscono ancora le intenzioni del nuovo esecutivo in merito al reddito di cittadinanza, quel che è certo è che non è necessaria una nuova legge per togliere il sussidio a chi non ne ha diritto.
In realtà, la normativa che disciplina l’RDC, nel corso degli anni ha subuto diverse modifiche, fornendo gli strumenti necessari ad individuare e punire coloro che percepiscono il legittimamente il reddito.
In particolare, gli strumenti servono a sottrarre il reddito a coloro che hanno la possibilità di lavorare ma fanno i furbetti, per evitare di perdere il sostegno economico.
Stop al reddito di cittadinanza: è ora di tornare al lavoro
Lo scopo del reddito di cittadinanza è quello di offrire un sostegno economico momentaneo, in favore di cittadini e i nuclei familiari in difficoltà economica. Si tratta, dunque, di una misura temporanea che ha come fine ultimo quello di favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di disoccupati e inoccupati.
Per questo motivo, il sistema prevede l’erogazione del sussidio e, contestualmente, l’inserimento del percettore all’interno di database dei centri dell’impiego. Tuttavia, si è notato che il reddito di cittadinanza non ha realmente favorito il reinserimento nel mondo del lavoro. Perciò, è evidente che serve una riforma che permette al meccanismo di funzionare in maniera più efficiente.
Sebbene gli strumenti utili siano già disponibili, questi non sono stati applicati con criterio, impedendo il tracciamento delle offerte di lavoro presentate ai beneficiari. Pertanto, non è stato possibile applicare alcuna sanzione per i rifiuti alle offerte di lavoro.
Cosa hai intenzione di fare il nuovo governo
Dando un’occhiata al programma elettorale di Fratelli d’Italia si scopre che l’intenzione del nuovo esecutivo è quello di conservare il reddito di cittadinanza in favore dei soggetti fragili, che non sono nella condizione per poter lavorare. A quanto pare, l’intenzione del governo Meloni sarebbe quello di potenziare la misura erogata nei confronti di queste categorie di soggetti.
Allo stesso tempo, Fratelli d’Italia vuole dire stop al reddito di cittadinanza per tutti coloro che hanno la possibilità di lavorare. Secondo la nuova Presidente del Consiglio, il reddito di cittadinanza rappresenta un disincentivo all’impiego.
Per questo motivo, l’intenzione il nuovo Governo è di togliere il reddito a chi non ne ha diritto e utilizzare le risorse in favore delle aziende che assumono personale.
Per introdurre una modifica di questo tipo occorrerà attendere la legge di bilancio 2023.Intanto, i soggetti che hanno ricevuto finora il reddito di cittadinanza non perderanno il sussidio, che sarà garantito fino alla scadenza naturale, ovvero dopo 18 mensilità.
Di conseguenza, tutti coloro che ottengono il reddito prima di qualsiasi riforma sull’RDC potranno continuare a beneficiare del sostegno economico.
Come fa il governo a togliere subito il sussidio
In base ai dati forniti da Anpal attualmente ci sono circa 660 mila percettori di reddito di cittadinanza che potrebbero lavorare. Di questi, solo 280 mila hanno sottoscritto il cosiddetto Patto di lavoro con il centro per l’impiego.
Dal momento che la normativa stabilisce l’immediata decadenza del reddito di cittadinanza per coloro che non sottoscrivono il Patto per il lavoro, c’è la concreta possibilità che il Governo Meloni si limiti ad applicare la norma, sottraendo il sussidio al 57% di percettori.