Stipendi e pensioni sono come “Tu li vuoi”, la manovra del Governo cambia tutto: il Ministero dell’Economia sorride ai cittadini!
Non basta citare una pellicola romantica anni Duemila per comprendere la portata di una manovra economica del genere, ma si può confermare che si vedrà del denaro in più. Stipendi, pensioni e tutto il mondo del lavoro italiano hanno delle importanti criticità, su questo non ci piove. Ma il vero trucco però è saperci fare, navigando in un mare di incertezze ogni tanti appigliandosi a delle boe di salvataggio. Ebbene, è proprio questa la ragion per cui entrano in gioco aumenti per stipendi e pensioni. Il punto è capire per chi avviene ciò, e soprattutto cosa fare per ottenere il beneficio.
L’obiettivo è quello di spostare le spese di bilancio ad un momento migliore. Come la sveglia “posposta” di 10 minuti al mattino per i ritardatari, anche la nuova manovra del Governo sembra attuare la stessa tattica. La questione verte attorno agli aspetti economici, di risparmio, e di presa in considerazione di vincoli più rigidi solo quando i contribuenti sono posti nelle condizioni migliori per potervi far fronte. Sarà una previsione corretta? Ma perché ci si appresta a dover fare i conti con vincoli più rigidi?
I tecnici del Ministero dell’Economia hanno in mano queste novità, soprattutto perché credono fortemente che il 2025 possa essere un momento critico in termini di bilanci pubblici. Ciò a causa dell’entrata in vigore di vincoli più rigidi in materia. Appunto, si fa riferimento a tutto il paniere di bene e servizi che il consumatore medio, i contribuenti in genere, può acquistare in relazione alle sue possibilità di reddito. Si prospetta un 2025 arido da questo punto di vista, quindi si corre ai ripari a fine 2024.
Natale e Capodanno saranno più dolci? Ma per chi? Ecco cosa è necessario sapere per non perdersi gli ultimi aggiornamenti in materia di stipendi e pensioni.
Se si è dipendenti pubblici o pensionati, è bene continuare la lettura dell’articolo, perché si sta snocciolando il punto essenziale della questione. Perché conteggiare la spesa di aumento a fine 2024, potrebbe esser per loro una manna dal cielo data la descrizione delle condizioni più rigide e complesse che spettano per il 2025. Ma sono tutti i dipendenti pubblici e pensionati in circolazione a poter usufruire di questi aumenti una tantum? Soprattutto cosa si intende? Ecco cosa è bene sapere per non essere colti impreparati.
Intanto, è bene precisare che con aumenti “una tantum” si fa riferimento all’utilizzo di quello strumento economico che come una piccola medicina, “per una volta”, determina un aumento dello stipendio o della pensione. Quindi, sono soldi in più, ma a quanto pare la questione è però più complessa del previsto. In primis, perché nel caso delle pensioni questa misura si convertirebbe nel conguaglio che di solito viene erogato nel mese di gennaio, che in questo caso è in anticipo di un mese e… di un anno! Ciò avviene per le ragioni sopra esplicate.
Il conguaglio viene elaborato in base all’andamento dell’inflazione e alla sua rivalutazione. Il costo della vita è aumentato, così questo strumento ha da recuperare solo nel mese di novembre, secondo i dati ISTAT, circa 5,4%. Al di là del recupero però, diventa una solida realtà l’anticipo del conguaglio, e con questo i pensionati riceverebbero un anticipo come già successo l’anno scorso. Il punto è che però questo non sussiste per tutti i pensionati, ma per coloro i quali hanno ricevuto la rivalutazione per l’inflazione. Solo chi ha avuto una rivalutazione completa, cioè chi aveva una rivalutazione fino a quattro volte il minimo, lo avrà. Tutti gli altri? Tagliati!
Per i dipendenti pubblici invece la questione è differente, perché non è neanche detto che il Governo abbia davvero intenzione di procedere in questo senso. Si sta ancora valutando se apportare l’aumento una tantum. L’indennità di vacanza contrattuale è ciò che potrebbe giungere nelle loro tasche in anticipo, giusto per fare le ferie. E’ una misura per i lavoratori con contratto collettivo scaduto e per niente adatto a far fronte all’aumento del costo della vita.
Se lo scorso anno l’indennità è stata corposa ed in anticipo, per quest’anno la situazione è tutta da vedere. Si stima un aumento dello stipendio del 5,78% , ma i sindacati potrebbero battersi per ciò, richiedendo di investire il denaro dei fondi in contratti di lavoro migliori.
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