Aumentano gli stipendi. La disposizione del Governo Draghi parla di una crescita che si aggira tra i 200 e i 280 euro tra luglio e dicembre del 2022.
Il governo corre ai ripari, l’obiettivo è contrastare la prepotente inflazione e l’irrefrenabile salita dei prezzi. Non si tratta solo di energia e carburanti, a salire sono anche i prezzi dei beni alimentari.
Il governo ha deciso di supportare un contesto non più sostenibile da gran parte delle famiglie del nostro Paese. Ed ecco l’idea di sostenere gli stipendi.
Pronto il decreto del governo Draghi a sostegno degli stipendi italiani.
L’obiettivo del governo sarebbe quello di pubblicare un nuovo decreto entro la fine di questo mese. Questo per provare ad assicurare a lavoratori e pensionati maggiori risorse economiche nel minor tempo possibile. Un aumento funzionale al sostegno delle spese quotidiane e all’acquisizione di potere di acquisto più consono.
Il momento è cruciale. Le retribuzioni mensili sembrerebbero non bastare.
Il provvedimento dovrebbe includere la crescita degli stipendi per i dipendenti fino alla conclusione del 2022. Questo come conseguenza di un recente taglio del cuneo fiscale per chi vede una retribuzione al di sotto dei 35mila euro e sostegni per le famiglie.
Il cuneo fiscale rappresenta la discrepanza tra la retribuzione lorda pagata ai dipendenti dal datore di lavoro e la paga netta concretamente recepita dal lavoratore.
Stando alle ultime indicazioni, per un supplementare taglio del cuneo fiscale e sostegni alle famiglie la spesa complessiva si aggirerebbe intorno ai 10 miliardi di euro.
Una somma potenzialmente spendibile avendo in considerazione i due miliardi di euro provenienti da un’aggiuntiva imposizione fiscale sui guadagni delle imprese energetiche dal 25 al 30% e un più alto gettito Iva.
Facendo una stima complessiva, la crescita degli stipendi dovrebbe aggirarsi tra 200 e 280 euro. Non si tratta solo del taglio del cuneo fiscale. Ad avere effetto anche il nascente bonus di 200 euro una tantum per i lavoratori, attivo già a partire dal mese corrente.
Un bonus che accerta la crescita degli stipendi per una cifra pari a 200 euro, sebbene una tantum. A questa andrà sommato l’importo effetto del taglio del cuneo fiscale. Nella fattispecie, basandosi sulle ipotesi in gioco, il taglio del cuneo fiscale di cui si parlerebbe nel decreto in questione dovrebbe interessare le retribuzioni entro i 35mila euro annuali.
Oltre chi ha goduto di un esonero dello 0,8%. L’idea del governo sarebbe il suo raddoppio, attestandolo sull’1,6%, da settembre fino alla conclusione dell’anno.
Equivale a dire: garanzia per i lavoratori di circa 80 euro in più in busta paga ogni mese. Una cifra che sommata al bonus di 200 euro di luglio porterebbe complessivamente a 280 euro.
Queste al momento le prospettive più concrete.
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