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Economia e Finanza

Stipendi: attenzione, l’aumento sarebbe di 180 euro

Un aumento di stipendio desideratissimo, che per molti fino a poche ore fa era solo un sogno. Quasi 200 euro sul conto corrente: chi sono i fortunati

In Italia, molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese. È una triste realtà che molti negano ma che, di fatto, caratterizza un’alta percentuale della popolazione. A partire dal 2020, infatti, molti lavoratori hanno perso il proprio posto sicuro, quindi hanno visto sparire lo stipendio oppure sono stati costretti ad accettare un ridimensionamento importante, che ha avuto conseguenze non da poco sulle finanze domestiche. Dall’altro lato, infatti, la vita di tutti i giorni è drasticamente aumentata di prezzo e questo comporta difficoltà non indifferenti.

Stipendi: attenzione, l’aumento sarebbe di 180 euro (trading.it)

Finalmente, però, alcuni lavoratori potranno godere del tanto desiderato aumento di stipendio che da mesi richiedevano. Per quanto in realtà farebbe bene e renderebbe felici tutti, è impensabile che questo possa concretizzarsi per tutti i cittadini: ecco quindi chi sono i primi che potrebbero vedersi accreditare in busta paga 180 euro in più ogni mese.

180 euro in più in busta paga: aumentano gli stipendi

Nelle scorse ore, è stato pubblicato il nuovo Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti aggiornato con i dati del 16 settembre 2024. Secondo l’Aran, l’ente che l’ha pubblicato, gli incrementi di stipendio che si sono verificati non coincidono del tutto con quelli che erano stati previsti dai CCNL. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici che lavorano nel comparto Istruzione e Ricerca, nello specifico, il CCNL prevedeva un aumento di 175 euro ma quello effettivo è stato di 180 euro. Per chi invece opera nel settore della Sanità, a fronte di un aumento previsto di 186 euro, la reale crescita è stata di 210 euro.

180 euro in più in busta paga: aumentano gli stipendi (trading.it)

Nei tre anni che vanno dal 2019 al 2021, per quanto riguarda il settore Istruzione, la poca crescita delle retribuzioni secondo Aran è spiegabile con il rilevante aumento occupazionale del comparto e alla sostituzione del personale anziano, solitamente collocato nelle fasce più alte anche a livello di professionalità e di stipendio, con personale più giovane e quindi entrato nelle fasce più basse.

In merito ai dipendenti pubblici che operano nel settore Funzioni centrali, a fronte di un aumento stimato in 191 euro al mese per 13 mensilità l’importo effettivamente registrato ex post è stato infine di 406 euro. Per quanto riguarda le Funzioni locali, invece, a fronte di un aumento da CCNL di 176 euro, la reale crescita delle buste paga è stata di 205 euro.

Giulia Belotti

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