Occhio agli stipendi perché sì, arrivano gli aumenti, ma bisogna capire quanto spetta nel concreto.
Avere sempre tutto sotto controllo non è facile, né tantomeno possibile in ogni contesto, ma in vista di aumenti di stipendi bisogna essere vigili dato che di questi tempi mancano sia occasioni di risparmio che di guadagno. Se arrivano bisogna capire per chi e entro quale portata, perché la questione va approfondita a modo.
Con questa guida è possibile comprendere se gli aumenti di stipendi che arrivano siano in regola, oppure ci sia qualcosa che non va. Non che non ci si debba fidare a prescindere di chi si occupa di ciò, ma c’è stato chi ha riscontrato delle anomalie perché non ne aveva un quadro generale.
Si tratta di lavoratori che hanno visionato cifre inaspettate, quando invece queste, a detta di molti, sarebbero dovute essere molto più elevate. Cos’è successo? Le contestazioni non tarderanno ad arrivare, anche perché si tratta di un settore del mondo del lavoro ben specifico.
Di certo, si conferma che non si tratta di una contestazione generalizzata, ma la categoria è abbastanza logorata dagli ultimi aggiornamenti. Appunto, non si è trattato di migliorie, ma quanto di novità che non hanno arricchito il comparto, anzi lo hanno sempre più posto a condizioni difficili. Oggi si parla di aumenti, ma diversi, ecco perché.
Si sta parlando proprio di chi dovrebbe avere nelle mani il futuro delle prossime generazioni, si sta parlando del mondo della scuola. Tra tutti i settori, è quello maggiormente innovato sia nella formazione degli insegnanti, che nelle procedure di assegnazione a ruolo. Ma non solo.
Di ciò, si afferma che i lavoratori di questo ambito non sono contenti, perché sottoposti a percorsi sempre più complessi e dispendiosi, rendendo la professione sempre più classista, e come se non bastasse ci sono anche stipendi che non combaciano con le aspettative in gioco.
Si parla di aumenti di stipendi per il personale del comparto Istruzione e Ricerca. Per i docenti c’è un aumento di 150 euro lordi al mese, trattandosi dei risultati delle trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024. Per il personale ATA si è fa riferimento a 130 euro, ed anche qui sempre di conseguenza alle trattative pocanzi menzionate.
Mentre per le Università si son tirati in ballo 142 euro proprio per valorizzare il personale in questione. Gli stessi Enti di ricerca, anch’essi destinatari, otterranno aumenti d’impatto di circa 211 euro. Diciamo che questi aumenti, tra tutti, sono quelli più proficui. Ancora, non ci si dimentica l’Afam, cioè l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica con i suoi 174 euro in più.
L’Aran ha parlato di un incremento medio del 6% rispetto gli stipendi correnti. Quindi, tale decisione legata agli aumenti è parte di un progetto di valorizzazione di questi lavoratori, dato che si sarebbe predisposto di un budget di oltre 3,2 miliardi di euro. Controllare nell’immediato se le cifre combaciano, e se mancano soldi, contattare il sindacato di riferimento, per ogni profilo c’è il suo compenso.
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