Non sarà un mese facile per chi prende le pensioni ma, oltre alla stangata, arriveranno anche gli arretrati
La questione degli stipendi è un tema sempre particolarmente vivo nel nostro Paese e molte volte tiene banco sia a livello pubblico che politico. In Italia la platea dei beneficiari dell’assegno pensionistico è piuttosto alta rispetto alla media e per questo ogni novità e iniziativa che la riguarda attira grande attenzione.
Il nuovo anno, infatti, non si aprirà con delle notizie estremamente positive per i contribuenti che percepiscono l’assegno mensile. A gennaio è infatti in arrivo una pesante stangata, ma c’è anche chi riceverà degli arretrati. Ecco com’è la situazione.
Novità sulle pensioni
Novità in arrivo per gli statali che continueranno a lavorare nel 2025 e che si aspettano un aumento sullo stipendio. È in atto la discussione riguardo l’ipotesi di abolire del tutto l’obbligo di pensionamento a 67 anni che permetta di rimanere a lavoro anche oltre. La misura potrebbe infatti essere la scelta valutata come ideale dall’attuale esecutivo per arrivare ad un bilanciamento del turnover, mantenendo allo stesso tempo in equilibrio il comparto statale e la qualità del servizio. L’obiettivo del ministro dell’Economia, Giorgetti, sarebbe anche quello di ridurre i costi.
Ma delle importanti novità potrebbe arrivare anche per quei dipendenti privati che vorrebbero un aumento dello stipendio e che continueranno a lavorare anche nel 2025, evitando di andare in pensione. Sembra sempre più reale l’ipotesi di un’estensione del bonus Maroni. Una possibilità che coinvolgerà anche quei lavoratori che continueranno ad occupare la propria posizione lavorativa, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata Quota 103. Si tratta di un importante incentivo per quei lavoratori che, nonostante abbiano raggiunto i requisiti per quota 103 a 62 anni di età e 41 di contributi, continuano a lavorare. Per questi contribuenti è infatti prevista una riduzione totale dell’aliquota contributiva. In questo modo per i lavoratori interessati sarà possibile intervenire sull’importo netto dello stipendio, il quale aumenterà.
Per i dipendenti privati sarà possibile ricorrere anche ad un’alternativa al cosiddetto bonus Maroni. Il presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, ha infatti proposto una soluzione che permetterebbe a chi lo desidera di restare al lavoro nonostante la maturazione del diritto alla pensione, senza però versare ulteriori contributi. Così facendo, il lavoratore potrebbe usufruire di uno stipendio più alto, mentre il suo datore di lavoro risparmierà sul pagamento dei contributi. Ad oggi è una proposta e sarà quindi vagliata dal governo.