Il presidente USA cerca l’accordo tra Democratici e Repubblicani, per portare a segno l’approvazione di un piano in grado di accelerare la ripresa economica e rimodernare gli Stati Uniti.
Il piano economico messo a punto dall’amministrazione Biden prevede un investimento di 579 miliardi di dollari, al fine di creare un indotto a lungo termine basato sulle grandi opere come ponti, autostrade e ferrovie.
L’agenda economica degli Stati Uniti sembra essere fitta di impegni: oltre al recovery plan messo in campo al fine di portare il Paese fuori dalla crisi economica, questa amministrazione è impegnata a ridurre il costo dell’energia solare di circa il 60% nei prossimi 10 anni, con un investimento progressivo sulle energie rinnovabili stimato in circa 400 miliardi di dollari.
Giovedì scorso il presidente Biden, insieme al vice presidente Harris, hanno annunciato il loro supporto condiviso dal Senato degli Stati Uniti, per l’approvazione e la messa in opera di un piano sull’ammodernamento e la riqualificazione delle infrastrutture del paese, del valore complessivo di 1.200 miliardi di dollari. Questi verranno investiti per garantire la presenza in ogni parte del paese dell’acqua potabile, per il potenziamento della banda larga e per dotare gli Stati Uniti di infrastrutture resistenti e adatte ai cambiamenti climatici. Gli sforzi dell’amministrazione democratica sono portati avanti anche al fine di promuovere l’immagine della democrazia e riconquistare il prestigio internazionale, rimesso in discussione negli ultimi anni dall’emergere di nazioni che fanno vanto di politiche autoritarie e illiberali associando ad asse il merito del loro successo economico.
Il presidente Biden vuole dimostrare che la forza della democrazia è sufficiente per garantire il benessere e la crescita economica. Nonostante i compromessi necessari al dibattito politico e all’accordo tra le parti, Biden vuole garantire la messa in opera di soluzioni concrete ed efficaci, a partire dal mercato del lavoro e dalle imprese americane, entrambe avvantaggiate sul lungo termine da questo tipo di investimento.
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Le divisioni all’interno del senato sono molteplici, a partire dalla consapevolezza della portata dell’investimento che rimetterebbe l’economia USA sotto la totale influenza dell’ intervento statale, di cui questo tentativo rappresenta il più grande investimento nella storia degli Stati Uniti. In secondo luogo alla natura dei finanziamenti che andranno sicuramente a incidere nelle imposte sul reddito, a cominciare dalla parte più ricca del Paese. Le aziende che potranno beneficiare dall’incremento della spesa nel settore delle infrastrutture sono tutte quelle legate al settore edile come Vulcan Materials e Martin Marietta Materials, che hanno notevolmente incrementato le loro quotazioni con la promessa di futuri guadagni derivanti da appalti e coinvolgimenti nel trend in arrivo.
Dal punto di vista tecnico, le due aziende correlate dall’esercizio economico nello stesso settore USA, hanno avuto a partire dall’ultimo anno un incremento straordinario. Vulcan Materials quotato al NYSE a gennaio 2021 ha superato i suoi massimi assoluti, a partire dal livello di prezzo raggiunto nel settembre 2019 quando le quotazioni avevano raggiunto i 150 dollari. Il prezzo negli ultimi sei mesi è passato dai 143 dollari ai massimi di maggio 2021 arrivando ai 193,88 dollari, con un incremento del valore del 36%. Successivamente le prese di profitto hanno innescato un profondo ritracciamento fino ai minimi del 18 giugno, portando le quotazioni sul supporto di prezzo a 167 dollari. Dall’8 giugno l’interesse degli investitori per l’azienda è ripreso a salire con volumi in crescita e un gap di prezzo che venerdì ha aperto ai 180 dollari, scambiando all’interno di quella che è l’ultima area di congestione tra i 185 e 175 dollari.
Qualcosa di simile è accaduto a Martin Marietta Materials, che a dicembre 2020 nella prosecuzione della sua tendenza rialzista, ha superato i massimi assoluti dell’anno precedente posti intorno ai 280 dollari. Le quotazioni di questa azienda impegnata nella vendita degli elementi di base per il settore dell’edilizia, sono passate a gennaio di quest’anno dai 285 dollari fino ai massimi del 10 maggio, quando ha toccato quota 383 dollari. La price action si presenta con caratteristiche tecniche e un andamento ciclico che negli ultimi sei mesi hanno dato vita a una tendenza rialzista con escursioni di prezzo di 40 dollari.
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Su un totale di 579 miliardi di dollari, più del 72% sarà destinato al settore dei trasporti e delle infrastrutture come strade e ponti, a cui verranno destinati rispettivamente 312 miliardi e 109 miliardi di dollari.
La restante parte verrà dedicata all’espansione della rete ferroviaria al fine di sostenere l’abbattimento delle emissioni inquinanti affiancata dal sostegno del mercato dei veicoli elettrici, avvantaggiando anche le aree rurali del paese, con la costruzione di una rete comprensiva di mezzo milione di colonnine di ricarica per le batterie. Anche le scuole e i mezzi pubblici beneficeranno dell’investimento, al fine di agevolare il passaggio di questi mezzi all’elettrico. Oltre questo ogni americano dovrà avere la possibilità di connettersi per mezzo di una rete a banda larga ultra veloce.
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L’economia degli Stati Uniti in questo periodo sta subendo la pressione di un mercato del lavoro che si è irrigidito, e che sembra aver perso la sua mobilità sociale, non riuscendo a ritrovare l’equilibrio precedente la crisi. Secondo la Federal Reserve mancano all’appello 8 milioni di lavoratori, con difficoltà che si sentono anche dal punto di vista delle aziende, soprattutto per i lavori meno retribuiti che vengono compensati dai sussidi di disoccupazione federali e statali, tanto che ad aprile McDonald’s in Florida, offriva 50 dollari a chiunque fosse disponibile per un colloquio di lavoro.
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Anche per questo, la Federal Reserve manterrà in un’ottica di lungo periodo la sua politica monetaria espansiva, rischiando un eccessivo deprezzamento del dollaro, ma compensando la crisi occupazionale, considerando anche che tre milioni di americani, a causa delle incertezze sull’aspettativa di vita durante la pandemia, hanno deciso di andare in pensione anticipata.
Il futuro dell’economia USA non sembra perciò privo di rischi. I mercati finanziari diventati particolarmente esuberanti con la distribuzione di massa dei vaccini, hanno saputo confortare l’economia con forti segnali di crescita, presentando oggi delle perplessità legate alla sopravvalutazione del mercato azionario, che sembra essere caduto nell’illusione della narrazione di un ciclo economico espansivo interminabile. Da questo punto di vista il 2022 potrebbe riservare qualche sorpresa.
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