Tante le novità in arrivo nel 2025 per quanto riguarda le pensioni e non sono positive. Le stime sulle perdite dei beneficiari fanno discutere.
Chi andrà in pensione nel 2025 sarà penalizzato, questo è poco ma sicuro. È il quadro che emerge dalle previsioni degli esperti e il Governo con la nuova Legge di bilancio – questa dovrà essere approvata netro la fine dell’anno – non c’entra niente.
Qualsiasi sia la strada scelta per ottenere l’assegno pensionistico, infatti, si registreranno perdite, in alcuni casi anche sostanziose. Per quale motivo? Le regole di calcolo degli importi subiranno un restyling, il che non è mai un buon segno, come si è potuto constatare anche in passato. Insomma, lo scenario all’orizzonte non sarebbe proprio dei migliori.
È bene ricordare come dall’introduzione della riforma Fornero (art. 4 del decreto legge 6 dicembre 2011) le pensioni sono legate a filo doppio con l’aspettativa di vita della popolazione e, nello specifico, per determinare i requisiti di accesso. In tempi recenti questo dato è aumentato, dopo un periodo favorevole con il calo delle stime post pandemia, e le conseguenze saranno – questo è ormai evidente – negative. Il meccanismo di adeguamento biennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione non potrà che essere penalizzante per tutti i cittadini interessati.
Pensioni 2025, come cambiano gli importi? Calcoli penalizzanti per i beneficiari
Come i più già sapranno, ogni due anni vengono ricalcolati i coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione. Un meccanismo che sarà particolarmente influente sugli importi pensionistici del 2025 e del 2026, quando si registreranno perdite considerevoli sugli assegni. In ogni caso, questa penalizzazione riguarderà principalmente chi non ha ancora accesso alla pensione e ha intenzione di fare domanda a partire da gennaio del prossimo anno. Il quadro non è esattamente dei migliori, dando una rapida occhiata alle stime degli esperti.
Ma vediamo nel dettaglio qualche esempio: un soggetto con 300mila euro di montante, trent’anni di contributi e sessantasette anni di età nel 2024 avrebbe goduto di un assegno di 1.320 euro, nel 2025 se ne vedrà corrispondere invece 1.294; per un lavoratore con quarant’anni di versamenti, 400mila euro di montante, nel 2024 venivano erogate 1.760 euro al mese, nel 2025 1.726 euro e a uno con 500mila euro di montante nel 2024 sarebbero state corrisposte 2.200 euro ogni mese, nel 2025 2.156 euro. Un quadro non esattamente favorevole, come si evince da queste previsioni; non sarà un anno fortunato.