Se stai per andare in pensione entro il 2023, è bene ricordare la scadenza del 1° maggio per chi non vuole ritardare ulteriormente il pensionamento.
Chi ha la possibilità di andare in pensione 2023, perché ha maturato tutti i requisiti richiesti dalla legge, dovrebbe fare attenzione a non dimenticare una scadenza importante che potrebbe ritardare il pensionamento.
Il mese di maggio si avvicina ed è bene attivarsi se non si vuole rischiare di ritardare il pensionamento, per coloro che hanno diritto di ritirarsi dal lavoro entro il 2023. Si tratta di una dimenticanza che potrebbe essere poco piacevole e provocherebbe uno slittamento della data del pensionamento.
La scadenza del 1° maggio riguarda soprattutto i lavoratori che svolgono mansioni faticose, sia a livello fisico che mentale, ovvero i cosiddetti lavoratori usuranti.
Oggi scopriremo di cosa si tratta e qual è l’errore da non commettere per evitare di ritardare il pensionamento.
Stai per andare in pensione?
Per i lavoratori usuranti, che sono prossimi al pensionamento entro il 2023, è possibile ritirarsi dal lavoro con la cosiddetta quota 97,6. Ci stiamo riferendo la possibilità di andare in pensione e, quindi, di lasciare il lavoro a 61 anni e 7 mesi di età, purché siano stati maturati almeno 35 anni di contributi.
La quota 97,6 prevede che: la somma dell’età e dei contributi versati non debba essere inferiore alla suddetta cifra.
Questa pensione non è molto conosciuta, anche perché si rivolge ad una categoria di lavoratori abbastanza ristretta, ovvero quelli che svolgono lavori usuranti.
Tuttavia, per poter beneficiare di questo diritto è importante rispettare la scadenza del 1° maggio per presentare la domanda all’INPS.
Si tratta di una scadenza davvero vicina: mancano, infatti, solo pochi giorni all’inizio del mese di maggio e bisogna affrettarsi per presentare l’istanza in tempo utile.
La scadenza del 1° maggio: di cosa si tratta
Perché è così importante ricordare la scadenza del 1° maggio per chi va in pensione nel 2023?
Se stai per andare in pensione e hai intenzione di accedere la quota 97,6 devi presentare una doppia domanda.
Ci stiamo riferendo alla possibilità per il contribuente di presentare una duplice istanza all’Istituto di previdenza sociale:
- Una domanda serve per il riconoscimento del beneficio entro il 1 maggio dell’anno precedente al raggiungimento dei requisiti minimi previsti per andare in pensione;
- Un’istanza serve per richiedere la pensione vera e propria, una volta che il diritto è stato riconosciuto dall’INPS.
Di conseguenza, il contribuente che raggiunge la quota 97,6, risultato scaturito dalla somma tra l’età pensionabile e gli anni di contributi versati, che può accedere alla pensione nel 2023, dovrà produrre l’istanza di riconoscimento del diritto entro il 1 maggio 2022.
Possono beneficiare della quota 97,6 sia i lavoratori dipendenti del settore privato che quelli del settore pubblico.
La scadenza segnata il 1° maggio 2022 deve essere ricordata anche dei lavoratori che hanno intenzione di richiedere una pensione in cumulo. Questa fattispecie si verifica quando il lavoratore ha versato contributi in diverse casse.
Cosa succede a chi dimentica la scadenza del 1 maggio?
Il contribuente che dimentica di presentare la domanda di pensionamento entro il 1 maggio 2022 può andare incontro ad uno slittamento del pensionamento di:
- 1 mese se la domanda è stata presentata in ritardo, ma comunque entro la fine di giugno 2022;
- 2 mesi se la domanda è stata presentata in ritardo, ma dopo il 30 giugno 2022 e prima del 31 agosto 2022;
- 3 mesi qualora la domanda venisse presentata dopo il 31 agosto 2022.