Paradisi fiscali, considerati da tempo la miglior cassaforte in cui depositare i risparmi lontani dalle imposte sul reddito sono oggi tra i Paesi nella lista nera del Fisco.
È legale tenere una parte della propria ricchezza all’estero anche nei paradisi fiscali rispettando le regole imposte dal Paese di provenienza.
In Italia o all’estero, i paradisi fiscali sono sempre sospetti di trattenere una parte della ricchezza personale che non viene dichiarata al fisco. Ad esempio, le Cayman sono, infatti, in cima alla lista nera e il più conosciuto tra i paradisi fiscali; paesi che garantiscono un prelievo in termini di tasse molto ridotto e a volte anche nullo.
I paradisi fiscali non sono tutti uguali ma tutti hanno in comune la discrezione e la riservatezza. In assenza di accordi specifici con gli Stati di provenienza tengono il massimo riserbo finanziario sui depositi.
Lo scopo di un paradiso fiscale è quello, infatti, di attrarre capitali nonché l’insediamento di attività finanziarie e multinazionali che possono così evitare o ridurre le imposte sul reddito. I paradisi fiscali comprendono anche i paesi classificati per la mitigata pressione fiscale e sono sparsi in tutto il mondo.
Il più vicino esempio in Italia è il Principato di Monaco che ha naturalmente una convenzione con il nostro Paese. Promettere detassazioni totali o parziali crea forti squilibri a livello internazionale, dando adito a una forma di concorrenza fiscale ed economica difficile da contrastare.
Ci sono diversi tipi di paradisi fiscali; dai low tax heaven, categoria in cui sono inseriti i Paesi con una tassazione molto bassa e con numerose esenzioni fiscali, si arriva ai special tax heaven. Qui la tassazione è agevolata per alcune tipologie di reddito e per determinate attività d’impresa. Uno degli effetti più immediati nell’economia reale è quello della presenza di residenze o sedi d’azienda che non svolgono li la loro attività con il solo fine di farvi riferimento per il regime di imposizione fiscale.
L’Italia aggiorna periodicamente la cosiddetta black list dei Paesi considerati paradisi fiscali dai quali si pretendono maggiori obblighi di trasparenza e delle informazioni necessarie a trovare gli evasori fiscali. Nella black list aggiornata al 2022 dall’Italia troviamo: Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago; Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu.
Cosa hanno in comune i più importanti paradisi fiscali? Il grado di segretezza del sistema bancario, il grado di importanza e la capacità del Paese di nascondere denaro in base alla sua quota di servizi finanziari offshore.
Tra gli altri Paesi che offrono discrezione e un regime particolarmente agevolato di imposte fiscali ci sono anche Paesi come: Isole Cayman, Svizzera, Hong Kong, Singapore, Lussemburgo, Isole Vergini britanniche, Emirati Arabi Uniti, Panama, Bahamas.
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