Spese figli: adesso un solo genitore può decidere su tutto e per l’altro è una stangata economica

La stangata economica per il genitore separato: la Corte di Cassazione dà specifiche sul rapporto con il genitore affidatario, come verranno prese le decisioni sulle spese

La separazione è un tema caldo dei nostri tempi. La società italiana si è evoluta più che mai negli ultimi dieci anni: cambiano i tempi, cambiano le scale valoriali, le abitudini e il modo di stare in società. Per quanto riguarda i rapporti interpersonali ciò ha comportato profonde modifiche: da una parte il matrimonio non si basa più su quei valori di irreversibilità, ma rimane un concetto aperto al rapporto libero, che se non funziona, si tronca; dall’altra anche dal punto di vista legislativo, il mondo cambia e la cassazione si adegua a quelle che sono le nuove direttive del vivere nel sociale.

famiglia separata: da una parte le icone dei bambini con un genitore e il denaro, dall’altra l’altro genitore solo e senza denaro
Spese figli: adesso un solo genitore può decidere su tutto e per l’altro è una stangata economica -trading.it

In un contesto così complicato diventa fondamentale parlare del tema dell’affidamento: centrale e spesso motivo di conflitti. La legge italiana ad oggi promuove il principio della bigenitorialità, cioè il diritto del bambino a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori e la divisione di obblighi e doveri. Ma cosa succede quando il dialogo tra i due è difficile? Chi prende le decisioni più importanti per il figlio?

A chiarire la questione è intervenuta la Cassazione con l’ordinanza 31571/2024, che ribadisce come l’affidamento condiviso non significhi necessariamente che ogni decisione debba essere presa insieme.

L’affidamento condiviso e il ruolo del genitore collocatario

La Cassazione con l’ordinanza 31571/2024 ha spiegato che in casi specifici, il genitore collocatariopuò avere maggiori poteri decisionali sulle questioni ordinarie. Una scelta che, secondo la Corte, non contrasta con la bigenitorialità, ma serve a tutelare il benessere del minore.

bambino stringe mano al genitore
L’affidamento condiviso e il ruolo del genitore collocatario – trading.it

Nel 2018, il Tribunale di Torino aveva stabilito l’affidamento condiviso di un minore, collocandolo presso il padre. Un anno dopo, il padre ha chiesto l’affidamento esclusivo, sostenendo che la madre ostacolava la terapia psicologica necessaria per il bambino. Il tribunale ha però respinto la richiesta, confermando l’affidamento condiviso e modificando solo i tempi di permanenza con la madre.

Tuttavia, è stata introdotta una novità: al padre collocatario sono stati riconosciuti poteri decisionali autonomi sulle questioni ordinarie, come scuola, sport e attività ricreative. Questo significa che, pur restando in vigore l’affidamento condiviso, il padre poteva prendere da solo decisioni su aspetti quotidiani della vita del figlio, senza bisogno dell’accordo della madre. Cosa significa ciò?

Che il padre poteva decidere sul figlio e la madre avrebbe dovuto contribuire economicamente e accettare le scelte. Il genitore collocatario per la legge italiana può avere maggiore autonomia per le decisioni ordinarie ma non l’affidamento esclusivo: la madre non ha perso il diritto a passare il tempo con il bambino e adempiere al suo ruolo.

Questa sentenza offre un chiarimento importante: l’affidamento condiviso non significa che entrambi i genitori debbano prendere insieme ogni decisione. Nei casi in cui uno dei due sia più coinvolto nella vita quotidiana del bambino, può essere giusto attribuirgli maggiore autonomia, d’altra parte sul piano economico questo può significare che bisogna contribuire alle spese in modo equo ma che determinate scelte rimangono in mano a uno dei due.

Gestione cookie