La possibilità anche minima di ripristinare il potere d’acquisto, non va lasciata scappare. Arriva il maxi rimborso di Stato, e no, non è una fake news, ma una via da perseguire.
Essere destinatario del maxi rimborso di Stato significa far uso di uno strumento che permette di far rientrare dei soldi inerenti delle spese che vengono fatte nel quotidiano. Ergo, un vantaggio economico in piena regola. A primo acchito, potrebbe sembrare roba da poco, ma in realtà si esaurisce come un aiuto che in situazioni come quelle correnti, vale più di qualsiasi altro bonus. Vedersi rientrare delle risorse? È un successo in partenza!
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A pronunciarsi è l’ADE, sigla che indica l’Agenzia delle Entrate, e con un fine ben preciso. Si tratta della possibilità di ripristinare una situazione critica, quella che causa un vero corto circuito tra la suddetta materia, quella dei rimborsi spese di una categoria specifica di lavoratori, e la questione dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti.
Appunto, non riguarda chiunque, ma chi si ritrova invischiato, per non dire “bloccato”, all’interno di questo meccanismo poco vantaggioso e produttivo. Bisogna fare qualcosa per sostenere il potere d’acquisto dei cittadini, e per consolidarlo è necessario avere dalla propria, l’ottenimento di questo importante risultato. Cosa dice nello specifico la pronuncia dell’Ade?
Maxi rimborso di Stato, come concretizzarlo? Consigli utili
Si concretizza un’interpretazione sistematica della normativa, con particolare riferimento alla circolare n. 1/E/2025, inerente al bonus assunzioni. L’obiettivo è quello di sbrogliare una volta per tutte questo pericoloso nodo, per avvantaggiare la categoria di professionisti che di solito sono quelli più vessati e pressati dal sistema. Ecco chi sono, e come otterranno il maxi rimborso di Stato.
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Destinatari di questi aggiornamenti sono proprio i lavoratori autonomi, appunto i liberi professionisti. Leggendo i vari testi in circolazione, la legge della materia introduce l’obbligo di tracciabilità nei rimborsi spese ri-addebitati dal professionista al committente. Oppure nel caso in cui tali rimborsi siano accertati al dipendente che si è trovato in trasferta di lavoro. Ancora, potrebbe trattarsi anche di altri lavoratori autonomi.
Finalmente, qualsiasi dubbio interpretativo viene sciolto analizzando correttamente la circolare, dandogli il senso che merita. Questa pone ulteriori garanzie e rimborso spese nel quotidiano, anche a queste tipologie di lavoratori. In sostanza, l’ADE si è resa conto della svista del legislatore che non ha gestito l’intervento in questione con le necessarie modifiche.
Bisogna quindi riorganizzare la normativa di materia tributaria, perché presenta di questi vizi e lacune. Specie perché riscontrati nei Testi Unici che hanno il fine importantissimo di semplificare la comprensione delle leggi a contribuenti e lavoratori, o guai ed errori in ambito di rapporti fiscali.