Se vivi in condominio e hai le spese annuali da affrontare, non puoi non conoscere queste possibilità di rimborso. Potrebbero salvarti
Quando si sceglie di acquistare casa, la decisione fondamentalmente inizia dalla scelta più ardua di tutte: casa singola o condominio? La prima soluzione offre indipendenza, autonomia ed anche libertà di godersi gli spazi come più si desidera. La seconda, però, dall’altro lato dà sicurezza, poiché non si è mai soli, nonché comodità nella gestione di alcuni aspetti come gli spazi condominiali che, quindi, non incombono su un unico inquilino ma si dividono, anche nei costi, tra tutti i condomini.
Quando si sceglie di vivere in condominio, se da un lato ci sono molti pregi, dall’altro si devono sostenere anche tutta una serie di costi come quelli relativi alle spese condominiali, che spesso vengono chiarite già al momento dell’acquisto di casa così che chi sta per comprare un appartamento sappia a cosa deve andare incontro. Di queste spese, però, è possibile ottenere un rimborso.
Il rimborso delle spese condominiali: come ottenerlo
A gestire le spese condominiali è l’amministratore, che può essere interno, quindi un inquilino del palazzo o esterno, cioè un professionista che lo svolge come lavoro principale. Annualmente, l’amministratore deve redigere un rendiconto che va poi sottoposto all’assemblea entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio e l’assemblea stessa lo deve poi approvare. Tale rendiconto è un documento contabile dettagliato che espone tutte le spese e tutte le entrate raggruppate per motivazioni omogenee ed elencate in ordine cronologico. Le spese, poi, sono suddivise per singola unità immobiliare, così che ogni condomino sappia quanto gli spetta.
Qualsiasi condomino ha diritto a visionare tutta la documentazione condominiale: dopo una richiesta presentata all’amministratore, questo non può rifiutarsi di fornire le copie dei documenti al condomino che l’ha richiesta. Di solito, chi desidera visionare i documenti è perché vuole controllare i giustificativi di spesa, cioè gli atti che legittimano un’uscita o un’entrata nel bilancio condominiale: in questi documenti, si può capire la correttezza (o meno) degli esborsi.
Un’altra voce spesso controllata da chi sospetta che ci sia qualcosa che non va è quella delle tabelle millesimali, nelle quali si può controllare che i costi siano stati correttamente rapportati alle quote possedute da ogni condomino. Nel caso in cui ci si renda conto di eventuali errori, è possibile procedere con un avvocato affinché si rientri in possesso delle proprie quote.