Finalmente arriva lo sconto sulle spese condominiali, così impattanti per molte famiglie italiane. Procedura e consigli per ottenerlo
Quando si decide di affittare o acquistare una casa in un condominio, ciò a cui si andrà inevitabilmente incontro è la convivenza con i vicini di casa e, in generale, con gli inquilini del palazzo. Ognuno, infatti, è gestito da un amministratore, interno o esterno al condominio e ogni decisione che riguarda la struttura passa dall’assemblea, la quale deve vagliare qualsiasi proposta quindi raccogliere i consensi e i dissensi in merito ad ogni decisione da prendere.
Quando si va in condominio, inoltre, inevitabilmente si dovranno sostenere periodicamente anche le spese condominiali, che altro non sono che dei soldi che finiscono in mano all’amministratore e con i quali paga la manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle aree comuni della struttura come scale, giardino, ascensore e così via. Esiste un modo per ottenere uno sconto su questa spesa, ma in pochissimi lo conoscono.
Lo sconto mensile sulle spese condominiali
Secondo l’articolo 1123 del Codice civile, le spese condominiali devono essere ripartite secondo millesimi e questo criterio si può derogare solo in caso di unanimità all’assemblea: per escludere uno o più condomini da alcune spese, oppure fargli pagare meno di altri, non basta la maggioranza ma serve che tutti siano d’accordo. Ciò che non tutti sanno, però, è che il condominio è sempre libero di procedere alla modifica delle tabelle millesimali, ma anche in questo caso ci sono dei criteri da rispettare.
Nel caso in cui le tabelle prevedano la divisione delle spese per millesimi, la delibera di modifica per approvare le stesse tabelle necessita della maggioranza dei presenti, che rappresentino almeno metà dei millesimi. In tutti gli altri casi, cioè quando le tabelle prevedono dei criteri di ripartizione diversi dai millesimi, è necessaria invece l’unanimità. Si procede con questo secondo caso quando, ad esempio, alcuni condomini usano più intensamente delle parti comuni (per esempio l’ascensore, per chi vive ai piani più alti) o quando ci sono più scale, più cortili o più tetti (ad esempio la scala A per il condominio A e la scala B per il condominio B).
Di fatto, quindi, per modificare la tabella millesimale preesistente bisogna capire se il condominio vuole adottare un sistema di ripartizione che segua i millesimi o no. Se la risposta è sì, è sufficiente la maggioranza; se la risposta è no, allora serve l’unanimità.