Arrivano soldi in più per coloro che sono in pensione, grazie alla rivalutazione e anche ad altre novità. Scopriamo di più
Il mondo delle pensioni va incontro a tutta una serie di novità in questo 2025, alcune delle quali entreranno già in vigore nel mese corrente.
La pensione è un trattamento economico che consente a coloro che lasciano il lavoro, raggiunta una certa età, di avere una propria indipendenza dal punto di vista finanziario. Per scoprire quale sarà l’importo che si andrà a percepire, bisognerà fare un calcolo dei contributi versati e contare anche l’età a cui si è giunti.
Da queste e anche altre valutazioni, si capirà quando e come accedere alla pensione e con quale finestra di uscita, tra le opzioni fornite dall’INPS.
Il raggiungimento dell’uscita pensionistica pone un punto di svolta per l’anziano. Dal momento in cui smetterà di lavorare, la sua vita cambierà e per questo, molti esperti consigliano di programmare il tempo, fare nuovi progetti, dedicarsi a diverse passioni, se si è in buone condizioni di salute.
Per quanto riguarda, invece, chi è già in pensione, quest’anno ci sono diverse novità che potrebbero rivelarsi utili, a partire dall’aumento del trattamento pensionistico.
Il mese di febbraio 2025 sta portando e porterà tutta una serie di novità per ciò che concerne i pensionati.
Partiamo dall’aumento delle pensioni, che come preannunciato, sarà pari allo 0,8%. Si tratta di un incremento che ha lo scopo di porsi come contrasto all’inflazione e a dare maggiore potere d’acquisto a chi percepisce un trattamento pensionistico. C’è da dire che l’aumento è lieve.
Quei pensionati che hanno percepito un rimborso per contributi non versati dal datore di lavoro, possono fare domanda per ottenere un ricalcolo del trattamento pensionistico. Devono fare richiesta entro 5 anni dalla data cui si riferiscono i nuovi contributi.
Per avere il ricalcolo, si deve fare domanda all’INPS, con annessa documentazione di rimborso percepito. Ci penserà l’ente a occuparsi del ricalcolo, con i nuovi contributi da aggiungere.
Ricordarsi di non perdere la documentazione inerente i contributi non versati e ai rimborsi percepiti, né tantomeno di gettarla via, perché sono l’elemento chiave per accedere al suddetto ricalcolo. La cosa migliore da fare, è sempre informarsi bene e affidarsi a professioni per una consulenza previdenziale o un patronato.
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