Spesso si tratta di moda, altre volte ancora di una vera e propria ostinazione. La seconda casa, in Italia è una cosa davvero seria.
Tradizione, pensiero comune, decisione nel persistere in un tipo di investimento non sempre benedetto dai mercati, un po’di tutto insomma nella dinamica che spinge l’italiano, ad investire senza alcun dubbio sul mattone. Nel nostro paese l’acquisto di una casa è legge, l’affitto bandito dal concetto culturale che riempie i nostri giorni. Il massimo, qualora si avesse la possibilità di farlo sarebbe averne due di casa. Al mare, in montagna, o semplicemente acquistarne una per investimento, la quint’essenza, per certi versi, dell’italianità.
Gli ultimi venti anni hanno consegnato al presente che stancamente viviamo a causa della pandemia di covid che ha spazzato qualsiasi abitudinaria consuetudine hanno profondamente segnato il nostro paese. Crisi, governi ballerini, mercato troppo debole in alcuni momenti. L’idea della seconda casa, per certi versi era quasi tramontata, per poi ritornare prepotentemente a fasi alterne. In realtà tale operazione, oggi, si presenterebbe abbastanza impegnativa. Economicamente una gran bella sfida, insomma.
A volte, ad esempio, ci si trova destinatari di un’eredità, una casa o una parte di essa di cui all’improvviso ci chiama ad essere operai, con tutti gli oneri ed i rischi che ne conseguono. Stesso discorso per l’investimento balneare o invernale, buono, ottimo, certo, ma consideriamo il fatto che nella maggior parte dei casi questo tipo di investimento prevede l’acquisto i immobili spesso datati, bisognosi di lavori strutturali e quindi molto dispendiosi. In alcuni casi è davvero conveniente acquistare una seconda casa?
Seconde case in Italia: le stime parlano di 5 milioni di abitazioni
5 milioni, quasi 6 gli immobili presenti in Italia risultanti come seconda casa. Capri, Courmayeur, Forte dei Marmi, Porto Cervo mete preferite dagli italiani, e non, per la cosiddetta seconda casa. Il conteggio degli immobili, però non può essere del tutto federe alla realtà considerate le svariate dinamiche amministrative che regolano certi territori.
Acquistare, oggi, vuol dire confrontarsi con aliquote, tasse, costi extra, manutenzione ordinaria e straordinaria e quant’altro. Imu e Tasi, in ogni caso resteranno a fare compagnia al provetto titolare di due immobili. Rendita catastale più 5% del valore dell’immobile, danno vita ad una serie di spese fisse necessarie per il mantenimento della nostra seconda casa. Il gioco delle aliquote per quello che riguarda la dichiarazione dei redditi. Inoltre c’è da dire che con la presentazione della dichiarazione dei redditi non si va certo verso una lieve imponenza economica.
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Moltissimi inoltre i costi da sostenere per il mantenimento vero e proprio dell’immobile. Il tipo di investimento, per certi versi non è per niente sbagliato, ma nell’ultimo periodo è diventato necessario davanti ad una difficoltà fare un passo indietro. Essere consapevoli di potersi permettere o meno un immobile è una delle considerazioni più sagge da prendere almeno in questa particolare fase storica. Insomma, la seconda casa conviene? Forse si, ma forse anche no, dipende dalle riflessioni che ognuno fa con se stesso. Potersela o meno permettere, aspetto fondamentale, per non rischiare di peggiorare irreversibilmente la situazione.