Società in accomandita semplice, tutti i costi. Conviene davvero?

Società in accomandita semplice: quali sono i costi da sostenere per aprire e gestire una Sas. Facciamo luce su tutti gli oneri da affrontare.

La Società in accomandita semplice è un’organizzazione imprenditoriale che si avvale della veste giuridica di una società di persone con particolare diritti e doveri.

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In quest’articolo scopriremo quali sono le diverse categorie di soci che costituiscono una Sas, come si gestisce questo tipo di società e quali sono i costi da sostenere per costituirla e amministrarla.

Prima di scendere nei dettagli di questa forma giuridica di società è bene ricordare che un Società in accomandita semplice ha due diverse categorie di soci:

  • Soci accomandatari, a cui spetta l’amministrazione della attività imprenditoriale e sui quali ricadi una responsabilità illimitata per l’adempimento delle obbligazioni;
  • Soci accomandanti, che non si occupano dell’amministrazione della società e rispondono alle obbligazioni limitatamente alla quota di capite conferita alla firma dell’atto costitutivo.

Come si gestisce una Sas?

Parlando di gestione di una Società in accomandita semplice è, dunque, chiaro che questa funzione viene svolta dai soci accomandatari.

Tutte le decisioni di natura amministrativa spettano ai soci accomandatari che vengono espressamente indicati nell’atto costitutivo della società.

Anche i nomi degli accomandanti vengono scritti dell’atto, specificando la quota di capitale con la quale partecipano alla società. In questo modo, in caso di debiti, sarà più semplice individuare la parte di responsabilità economica e finanziaria che ricade su questi ultimi.

Diverso è il discorso che riguarda gli accomandatari che, invece, rispondono ai debiti e alle obbligazioni in maniera solidale e illimitata. Cosa vuol dire? Che in caso di carichi pendenti sull’azienda, gli accomandatari dovranno far fronte ai debiti sia con il patrimonio societario che con quello personale.

Oltre al peso economico, i soci accomandatari si occupano concretamente della gestione della Società in accomandita semplice. Di fatto, in questo tipo di società il socio accomandatario agisce come amministratore e rappresentate della stessa, nei confronti di terzi e di creditori sociali.

Quante tasse si pagano con una Società in accomandita semplice?

I costi da sostenere per il versamento delle tasse, quando si è una Società in accomandita semplice, dipendono dal regime fiscale adottato. Come tutte le altre società di persone e di capitali, anche a Sas deve affrontare dei costi fissi di gestione che non dipendono dal fatturato e, dunque, dall’andamento economico.

In ogni caso, per la Sas è previsto il versamento dell’IRAP al 4,25% calcolato sul reddito annuo realizzato.

Per quanto concerne IRPEF, il calcolo viene eseguito prendendo in considerazione il reddito realizzato e imputato ai soci, in proporzione alle quote di cui ognuno di essi è titolare.

Le Società in accomandita semplice sono tenute a versare una tassa, la CCIAA, il cui valore ammonta a circa 130 euro. Ci stiamo riferendo alla famosa “visura camerale” che deve essere versata alla Camera di Commercio: un ente territoriale a cui devono iscriversi tutte le attività economiche organizzate sotto forma di impresa.

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Quanto costa aprire una Sas 2021?

Prima di avviare un’attività imprenditoriale scegliendo la veste giuridica della Società in accomandita semplice è bene informarsi sui costi che occorre sostenere per la sua costituzione.

Per dare vita ad un Sas è necessario che i soci stipulino un contratto davanti ad un notaio.

Dunque, la prima spesa da sostenere per la costituzione di una Sas riguarda la parcella del notaio che varia da zona a zona, dal capitale sociale e dal valore dei conferimenti dei soci. Pur essendoci le suddette variabili possiamo affermare che l’esborso si aggira intorno alla cifra di 1.500 euro.

Avviare una Società in accomandita semplice richiede tutta una serie di adempimenti fiscali e contributivi che necessitano del supporto di un professionista, come il commercialista. Pertanto, la parcella che spetta al fiscalista che segue la società è uno dei costi fissi che tutte le Sas devono sostenere.

Altro “costo fisso” è rappresentato dai versamenti contributivi INPS per tutti i soci della Sas.

Inoltre, in fase di costituzione di una società occorre inserire tra gli oneri da sostenere, anche i costi relativi all’apertura di un conto corrente bancario e alla gestione dello stesso.

Come si fa a costituire una Sas?

Il Codice Civile stabilisce che per costituire una società adottando la veste giuridica della Società in accomandita semplice occorre redigere e sottoscrivere un atto costitutivo.

Il contratto serve a definire i nomi dei soci (sia accomandatari che accomandanti) e i rapporti che intercorrono tra di loro. Inoltre, nell’atto costitutivo della Sas devono essere presenti le seguenti indicazioni:

  • Prestazioni offerte dai diversi soci;
  • Ragione sociale;
  • Criterio di suddivisione degli utili;
  • Oggetto della società;
  • Sede della Sas.

Redatto l’atto costitutivo, è necessario renderlo valido attraverso un atto pubblico o una scrittura privata autenticata da un notaio. Affinché l’accordo sia valido occorre che tutti i soci della Sas sottoscrivano l’atto e che questo venga registrato entro 30 giorni dalla stipula sul Registro delle Imprese.

Quanto costa costituire una Società in accomandita semplice dal notaio?

Il costo relativo alla parcella del notaio che deve autenticare l’atto di costituzione della Società in accomandita semplice dipende da tre elementi:

  • Numeri di soci che partecipano alla Sas;
  • Valore delle partecipazioni degli accomandanti;
  • Zona in cui avviene la stipula.

Al netto di queste variabili, il costo medio per la parcella di un notaio che si occupa dell’autenticazione di un contratto societario è di circa 1.500 euro.

Quanto costa la gestione di una Sas?

A partire dal secondo anno dalla costituzione della società è previsto il versamento di una quota a titolo di diritto camerale. Stiamo parlando di un costo al quale vanno aggiunti:

  • la parcella del Commercialista che si occupa della contabilità societaria;
  • i contributi previdenziali da versare per ciascun socio amministratore;
  • la quota INAIL;
  • il costo relativo alla PEC.

I soci accomandatari, dunque quelli che si occupano della gestione e amministrazione della società, devono essere iscritti all’INPS alla cassa dedicata agli artigiani o ai commercianti. I contributi previdenziali fissi da versare per gli accomandatari è di 3.500 euro annui, per le Società in accomandita semplice che hanno un reddito inferiore a 15.500 euro all’anno.

Se la Sas dovesse avere un fatturato superiore alla suddetta quota minimale è previsto un ricalcolo dei contribuiti, che prevede un’aggiunta del 22% sulla differenza di reddito. In tal caso, la soglia a cui fare riferimento è di 42.000 euro, oltre la quale si pagherà di più.

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