Manca poco all’attesissimo aggiornamento di Ethereum, il Merge, che renderà la blockchain della criptovaluta più ecologica e competitiva di quella di Bitcoin.
Ethereum passerà dal sistema di consenso Proof of Work, su cui è ancora basato Bitcoin, a quello più sostenibile ed economico del Proof of Stake.
Ethereum è la seconda blockchain per capitalizzazione con più di 200 miliardi di dollari, ma potrà presto diventare la prima nel mercato. Le motivazioni si basano sulla considerazione prettamente pratica del suo funzionamento. Il nuovo sistema di consenso eviterà l’uso intensivo dei computer che distribuiti in diverse parti del mondo, elaborano gli algoritmi delle transazioni con un elevato dispendio energetico. La blockchain di Bitcoin, ad esempio, usa lo stesso quantitativo di corrente necessario ai cittadini, alle industrie, e alle infrastrutture di paesi come l’Austria o la Svezia.
Il Proof of Stake, è la via ecologica dello stesso meccanismo fondato però su incentivi monetari; si devono vincolare una quota dei propri Ethereum come se fossero una sorta di deposito cauzionale. Tramite gli smart contract, questi non saranno quindi spendibili, toglieranno dalla circolazione una parte della criptovaluta con il vantaggio di aumentarne in maniera aggregata il valore. Nella nuova Proof of Stake, per partecipare come validatori, cioè come nodi che validano le transazioni e i blocchi, ricevendo in cambio un profitto in termini di commissioni, si deve depositare e vincolare un minimo di 32 Ethereum oggi del valore di oltre 50.000 dollari.
Nella sua semplicità il procedimento sembra essere sicuro. Tuttavia risulta più difficile mantenere il numero critico di validatori considerando la variazione del prezzo della criptovaluta che può spingerli a considerarla in certi periodi poco remunerativa rispetto alla cauzione.
La Proof-of-Stake potrebbe ridurre i consumi energetici di Ethereum di oltre 10.000 volte. Per arrivare a questo risultato, gli sviluppatori hanno lavorato per diversi anni per entrare entro breve nella nuova blockchain. La fine del merge è prevista domani 15 settembre. Dopo due anni di discussioni e lavori, il cambiamento avverrà senza alcuna interruzione di servizi per gli utenti, e sarà completamente trasparente.
Come ha sostenuto un mese fa lo stesso fondatore di Ethereum Vitalik Buterin, ci vorrà tempo perché il mercato quantifichi il vantaggio del nuovo sistema.
Secondo gli analisti di Bank of America, il Merge porterà benefici non solo al prezzo ma anche alla maggiore diffusione stessa della criptovaluta. I risvolti ambientali rappresentano oggi una variabile non più trascurabile da parte di tutte le società che offrono beni e servizi. È molto probabile che la fusione aiuterà ETH a diventare più popolare incentivando così maggiormente anche le istituzioni a preferirla alle altre criptovalute con il sistema Proof of Work. Nel 2022 i volumi dei futures sugli ETH sono aumentati costantemente superando i volumi spot. Nel mese di agosto, sono stati scambiati future per un valore di 997 milioni di dollari, rispetto ai 689 milioni sui mercati a pronti.
Dello stesso parere, a proposito degli effetti positivi del Merge anche un’altra grande banca d’affari americana, J.P. Morgan. Kenneth Worthington, analista della banca, ha dichiarato che il Merge potrebbe avere un impatto molto positivo su chi effettua il deposito vincolato. Lo staking di Ethereum può consentire a grandi società, come Coinbase, uno dei maggiori Exchange di criptovalute, di guadagnare dopo il lancio dell’aggiornamento fino a 650 milioni di dollari.
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