Il come può letteralmente rivoluzionare il modo di vedere le cose, soprattutto per agire. I contributi pensionistici hanno delle peculiarità che non sempre vengono attenzionate, la procedura è fondamentale.
Sapere “come” non sprecare i contributi pensionistici significa letteralmente avere dalla propria quella condizione che meglio permette di avvantaggiare la categoria dei pensionati. Si tratta di coloro i quali che a causa dell’inflazione, stanno sempre più vedendo non solo un aumento del caro vita, ma anche difficoltà ad arrivare a fine mese. In poche parole, non lavorano, posseggono solo quanto maturato in termini di contributi, ma quando non bastano o non li si valorizza, che si fa?
La procedura in questione è una salvezza, ma non è conosciuta da molti. Per questo non bisogna mai dare nulla per scontato, anche quando le pensioni da raggiungere sembrano solo un “miraggio”. Requisiti e tempi da rispettare abbracciano delle condizioni specifiche, così la normativa di riferimento spazia e contestualizza le mosse da porre in essere.
Per capire appieno a cosa si sta facendo riferimento occorre fare un piccolo salto nel passato, al 2012. Durante l’anno in questione sono state poste importanti modifiche in ambito previdenziale con al centro l’INPS.
Se si parla di previdenza non può non entrare in gioco l’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Durante il 2012 c’è stato un vento del cambiamento molto importante, quello che ha portato l’INPDAP a cedere le sue funzioni proprio all’istituto. Si tratta di un ente che non c’è più proprio per questa ragione, fondato nel 1993, serviva per soddisfare i servizi previdenziali. È stato il Decreto Salva Italia di Monti nel 2011 a sopprimerlo e a determinare questa novità. Ma cosa c’entra in termini di contributi pensionistici?
Bisogna fare la ricongiunzione dei contributi pensionistici dall’INPDAP all’INPS: ma qual è la procedura? Significa riunire in una sola gestione tutti i contributi previdenziali che un soggetto paga nelle diverse gestioni del suo percorso lavorativo. Quindi, è possibile tenere conto di tutti i periodi di contribuzione obbligatoria già versati. Si escludono quelli usati per conquistare la pensione.
Per fare la domanda è necessario che il lavoratore sia stato iscritto al fondo lavoratori dipendenti INPS e un periodo gestito dall’ente soppresso. Anche se iscritto a gestioni speciali per autonomi in un periodo e all’INPS per dipendenti in un altro.
Ha come fine l’ottenimento della pensione unica in base alle regole vigenti con la documentazione necessaria. Ci sono dei costi, bisogna dirlo subito, ma ciò dipende anche da altri fattori. L’età e il reddito, se questi sono maggiori, più grande è quanto spetta pagare per la ricongiunzione contributiva. Persino la collocazione dei periodi da recuperare è da tenere in conto. Quelli che attengono al sistema retributivo presentano un calcolo con criterio della riserva matematica fatta dalla quota di pensione con il coefficiente da annettere.
Se però è interesse del soggetto, il costo potrebbe anche essere rateizzato. Infine, i tempi sono di circa 60 giorni quando ci sono tutti gli elementi per costituire il calcolo assicurativo e anche di quanto pagare. Questi devono essere inoltrati entro 90 giorni dalla data di richiesta. Infine, entro 180 giorni dalla domanda l’INPS riporta l’esito all’interessato.
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