La pensione sociale può essere pignorata? Ecco il chiarimento da tenere a mente, cosa sapere e come tutelarsi, attenzione.
La pensione sociale è una di quelle misure più oggetto di discussione nel nostro paese. Come sappiamo, spetta a quei cittadini che hanno raggiunto un limite di età preciso, 67 anni e che si trovano in condizioni di grande disagio economico, con un reddito che non supera una certa soglia. Spetta, tra l’altro, anche a chi non ha versato contributi, sempre nei limiti del reddito stesso. Il dubbio di molti, tuttavia, riguarda un altro aspetto, ovvero la pignorabilità di tale sostegno. La pensione sociale può essere pignorata? Ecco, dunque, cosa occorre sapere a riguardo.
Il pignoramento è un rischio concreto, come ben sappiamo, quando per una serie di motivi, dipendenti o meno dalla nostra volontà, si accumulano debito. Laddove non si riesca a sanarli potrebbe intervenire, difatti, la legge che, tutelando il creditore, sancisce i modi in cui questo può rifarsi di quanto dovuto. E, ovviamente, il pignoramento è uno di questi metodi. Ma cosa accade quando si percepisce la pensione sociale?
Pensione sociale: è pignorabile? Cosa occorre sapere
Partiamo dal presupposto che il pignoramento passa attraverso un preciso iter burocratico che passa attraverso un “titolo esecutivo”. Laddove vi siano gli estremi per procedere, il creditore potrebbe decidere di pignorare direttamente il conto corrente del debitori o, in alternativa, di rivolgersi ad un terzo, come potrebbe essere l’INPS, in modo che l’azione parta alla fonte. E per quanto riguarda la pensione sociale?
Ebbene, occorre considerare che la legge ha stabilito un “minimo vitale”, vale a dire un confine limite entro quale le pensioni non possono essere pignorate, quale che sia il caso o il debito. Tale limite, a partire dal 2022, è stato fissato nella misura del doppio dell’assegno sociale, ovvero 1000 euro. Tale cifra, dunque, è rappresenta la soglia di “salvaguardia” dell’interessato. Ad essere pignorabile, dunque, sarà, laddove presente “l’eccedenza”. Attenzione, però: pensioni e stipendi sono pignorabili per 1/5 mensile, e non per l’intera eccedenza.
Considerato, dunque, che la pensione sociale, al momento, è di circa 534 euro mensili, se ne deduce che le stesse non sono pignorabili, non raggiungendo e non superando la soglia del “minimo vitale”. Ovviamente se, in futuro, tali pensioni dovessero essere innalzate fino a tale soglia o a superarle, il discorso potrebbe cambiare.