Si tratta di una possibilità più che concreta. Ecco come lasciare subito il lavoro e sfruttare la rendita per la pensione
L’aumento dei prezzi e la risalita del costo della vita ha prodotto enormi difficoltà in molte zone del Paese, in particolare nel tessuto sociale più fragile e meno forte dal punto di vista economico. Una vita difficile anche per chi riceve una pensione o si sta avvicinando al momento in cui potrà finalmente ricevere il tanto atteso assegno mensile previdenziale.
Nonostante i requisiti per arrivare a questo obiettivo siano sempre più restrittivi e ambiziosi, esistono delle soluzioni davvero utili che possono essere sfruttate dai cittadini. Ti mostriamo infatti come lasciare subito il lavoro sfruttando la rendita che ti accompagna fino alla pensione.
Grazie a questa rendita potrai lasciare subito il lavoro
Non tutti i cittadini sono consapevoli del fatto che esiste una soluzione ideale per lasciare subito il lavoro e sfruttare una vera e propria rendita che permette di andare in pensione. Si tratta della RITA (Rendita Integrativa temporanea anticipata) a cui è possibile accedere cinque anni prima della pensione di vecchiaia. Nello specifico è una vera e propria pensione erogata in anticipo che permette a chi lo ha scelto di sfruttare, appunto, la rendita accumulata negli anni grazie ad un fondo pensione. Con questa misura un lavoratore può andare in pensione anticipata dopo aver raggiunto i 62 anni e aver maturato 20 anni di contributi.
Il lavoratore che usa la RITA può cumulare questo strumento con Quota 100 e con Quota 103, oltre che con Opzione Donna, APE Sociale e NASpI. Ovviamente, per iniziare a ricevere la RITA è necessario lasciare il lavoro, avere almeno 20 anni di contributi e 5 di versamenti al fondo complementare. Inoltre, devono mancare massimo 5 anni dalla pensione di vecchiaia che è prevista dal regime previdenziale di appartenenza.
L’importo relativo alla rendita che viene offerta successivamente dal fondo pensionistico è calcolata in relazione al montante accumulato richiesto. Inoltre, viene presa in considerazione anche la durata della prestazione. Sarà poi lo stesso iscritto ad effettuare la specifica relativa alla quota del montante accumulato che deve essere destinato al fondo RITA. Successivamente, il fondo di previdenza integrativa, in base ai calcoli effettuati, indicherà quella che sarà la periodicità del versamento. Questa non potrà superare i tre mesi. Sulla RITA verrà inoltre applicata una ritenuta del 15%, che sarà poi ridotta di 0.3% per ognuno degli anni eccedenti il 15esimo di partecipazione a forme pensionistiche complementari.