Il calendario economico dal 6 al 10 dicembre

L’attenzione degli investitori sarà concentrata, durante la prossima settimana, sui dati relativi all’inflazione statunitense, prevista ancora in aumento. In programma anche il meeting della banca centrale australiana e di quella canadese. Vediamo alcuni aspetti da considerare per utilizzare in modo efficace il calendario economico.

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Il calendario economico è uno strumento che consente di conoscere, prima del loro svolgimento o del momento in cui è prevista la loro pubblicazione, quali saranno gli eventi e i dati macroeconomici più attesi dei giorni a venire. Si tratta di fattori esterni ai mercati in grado di generare volatilità e, dunque, di modificare l’andamento di un’operazione, sia in senso favorevole che in senso sfavorevole alla direzione in cui il trader è esposto a mercato. Per questo motivo è importante, per chi fa trading, conoscere in anticipo quando è possibile attendersi movimenti repentini dei prezzi e agire di conseguenza, cercando di proteggere la propria posizione da movimenti difficilmente prevedibili anche per il più esperto dei traders. I dati più importanti (inflazione, sviluppi del mercato del lavoro) o dichiarazioni delle principali banche centrali, riguardanti la propria politica monetaria, possono anche modificare le prospettive a lungo termine di uno strumento finanziario, oltre che determinare un’impennata della volatilità nel breve termine.

Ad esempio, il rilascio di dati importanti che riguardano l’economia statunitense potrebbero generare un impatto sui cambi valutari che coinvolgono il dollaro statunitense e determinare movimenti imprevedibili per un trader che è in posizione sul cambio Euro/Dollaro USA. O, ancora, l’annuncio di cambiamenti nella politica monetaria di una banca centrale, inatteso dal mercato, potrebbe modificare i movimenti futuri del mercato azionario o della valuta dell’area geografica di riferimento.

I movimenti più intensi avvengono quando vi è difformità tra il dato effettivo e le stime elaborate dagli analisti, in quanto la variazione delle quotazioni nei mercati finanziari dipende dalle aspettative degli operatori e dalle scelte di investimento che essi compiono in considerazione delle stesse.

Come si utilizza il calendario economico per fare trading

Il calendario economico assume una valenza differente, in base all’orizzonte temporale dell’operatività:

  • per quanto riguarda un trader che opera in ottica di breve termine, possono rappresentare un problema i repentini movimenti delle quotazioni, che di solito si osservano durante il rilascio di un dato o lo svolgimento di un evento in grado di generare un certo impatto sui mercati. Una tale situazione potrebbe stravolgere l’esito delle operazioni in corso, trasformando, nella peggiore delle ipotesi, un profitto in fase di maturazione in una perdita. Per evitare che ciò accada, qualche minuto prima dell’evento, sarebbe opportuno chiudere un’operazione in profitto oppure portare lo stop loss ad un livello pari o superiore a quello di entrata a mercato, in modo da annullare il rischio di perdita. Se, invece, la propria strategia fornisce un segnale operativo poco prima del rilascio di un dato importante, è preferibile non operare finché la volatilità non ritorna su livelli normali, perché in queste situazioni i movimenti di prezzo non seguono regole particolari, ma dipendono soprattutto da reazioni emotive degli operatori, perciò sono difficilmente prevedibili;
  • per un trader di medio-lungo termine, invece, improvvisi movimenti di prezzo che si esauriscono in breve tempo non rappresentano un problema. Egli dovrebbe, perciò, seguire con particolare interesse soltanto i dati, le notizie o gli eventi in grado di influenzare i mercati ad essi collegati anche nel medio-lungo termine, come le notizie relative alla politica monetaria delle banche centrali, le aspettative circa le prossime variazioni del tasso di interesse di riferimento e le conferenze stampa dei governatori delle banche centrali.

Settimana 6-10 dicembre 2021: i dati macro e gli eventi più attesi

Per ciascun dato riportato nel calendario, viene indicata la previsione degli analisti, a condizione che questa sia già disponibile prima dell’inizio della settimana. Inoltre, viene indicato il valore già pubblicato con riferimento al periodo precedente.

Vediamo quali saranno gli eventi più attesi della prossima settimana lavorativa, che inizia lunedì 6 e termina venerdì 10 dicembre (con riferimento all’ora italiana).

Lunedì 6 dicembre

  • 10.30-Gran Bretagna: indice dei responsabili degli acquisti del settore costruzioni (novembre). Previsione degli analisti: 52,0. Precedente: 54,6
  • 11:00-Eurozona: riunione dell’Eurogruppo

Martedì 7 dicembre

  • 04.30-Australia: annuncio del tasso di interesse e conferenza stampa della banca centrale (RBA: Reserve Bank of Australia). Previsione degli analisti: 0,10%. Precedente: 0,10%
  • 11.00-Germania: rilevazione ZEW del sentiment sull’economia tedesca (dicembre). Previsione degli analisti: 25,3. Precedente: 31,7
  • 11.00-Eurozona: Prodotto Interno Lordo (terzo trimestre, in confronto allo stesso periodo del 2020, rilascio preliminare). Previsione degli analisti: 3,7%. Precedente: 3,7%
  • 11.00-Eurozona: Prodotto Interno Lordo (terzo trimestre, rispetto al trimestre precedente, rilascio preliminare). Previsione degli analisti: 2,2%. Precedente: 2,2%
  • 11.00-Eurozona: indice di fiducia ZEW (dicembre). Precedente: 25,9
  • 14.30-Stati Uniti: produttività non agricola (terzo trimestre, rispetto al precedente trimestre). Previsione degli analisti: -4,9%. Precedente: -5,0%
  • 16.00-Canada: indice Ivey dei responsabili degli acquisti (novembre). Precedente: 59,3

Mercoledì 8 dicembre

  • 00.50-Giappone: Prodotto Interno Lordo (terzo trimestre, in confronto allo stesso periodo del 2020). Previsione degli analisti: +1,6%. Precedente: -3,0%
  • 00.50-Giappone: Prodotto Interno Lordo (terzo trimestre, rispetto al trimestre precedente). Previsione degli analisti: 0,4%. Precedente: -0,8%
  • 16.00-Stati Uniti: nuovi lavori JOLTs (ottobre, su base mensile). Precedente: 10.440.000
  • 16.00-Canada: annuncio del tasso di interesse e conferenza stampa della banca centrale (BoC: Bank of Canada). Previsione degli analisti: 0,25%. Precedente: 0,25%
  • 16.30-Stati Uniti: scorte di petrolio greggio in giacenza presso le aziende Usa, pubblicate dall’EIA (Energy Information Administration). Precedente: -910.000

Giovedì 9 dicembre

  • 02.30-Cina: IPC-indice dei prezzi al consumo (novembre, su base mensile). Previsione degli analisti: 0,3%. Precedente: 0,7%
  • 02.30-Cina: IPC-indice dei prezzi al consumo (novembre, su base annuale). Previsione degli analisti: 2,5%. Precedente: 1,5%
  • 02.30-Cina: IPP-indice dei prezzi alla produzione (novembre, su base annuale). Previsione degli analisti: 12,6%. Precedente: 13,5%
  • 14.30-Stati Uniti: nuove richieste di sussidi di disoccupazione, su base settimanale. Previsione degli analisti: 228.000. Precedente: 222.000

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Venerdì 10 dicembre

  • 08.00-Gran Bretagna: Prodotto Interno Lordo (ottobre, su base mensile). Precedente: 0,6%
  • 08.00-Gran Bretagna: Prodotto Interno Lordo (terzo trimestre, rispetto al precedente trimestre). Previsione degli analisti: 22,2%. Precedente: 6,6%
  • 08.00-Gran Bretagna: produzione manifatturiera (ottobre, su base mensile). Previsione degli analisti: 0,1%. Precedente: 0,1%
  • 08.00-Gran Bretagna: produzione industriale (ottobre, su base mensile). Previsione degli analisti: 0,2%. Precedente: -0,4%
  • 08.00-Germania: IPC-indice dei prezzi al consumo (novembre, su base mensile). Previsione degli analisti: -0,2%. Precedente: -0,2%
  • 14.30-Stati Uniti: IPC-indice dei prezzi al consumo (novembre, su base mensile). Previsione degli analisti: 0,7%. Precedente: 0,9%
  • 14.30-Stati Uniti: IPC core-indice dei prezzi al consumo, esclusi beni alimentari ed energetici (novembre, su base mensile). Previsione degli analisti: 0,5%. Precedente: 0,6%
  • 14.30-Stati Uniti: IPC core-indice dei prezzi al consumo, esclusi beni alimentari ed energetici (novembre, su base annuale). Previsione degli analisti: 4,9%. Precedente: 4,6%
  • 16.00-Stati Uniti: indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’università del Michigan (dicembre, rilascio preliminare). Previsione degli analisti: 67,0. Precedente: 67,4
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