Vediamo quali saranno gli eventi e i dati macroeconomici che potranno determinare maggior impatto sui mercati finanziari nel corso della prossima settimana lavorativa.
La prossima settimana si aprirà con il dato relativo all‘indice IFO sulla fiducia delle aziende tedesche, che verrà rilasciato lunedì 25. Si tratta di un indicatore del sentiment delle aziende in Germania, calcolato mensilmente sulla base di un’indagine condotta presso circa 7.000 aziende e che, a partire dal mese di luglio, risulta in costante calo. Il trend ribassista di questo indice potrebbe essere interpretato come un segnale di rallentamento economico in Germania, in quanto la fiducia delle aziende determina la loro propensione all’investimento e all’espansione della propria attività, così come la fiducia dei consumatori spesso anticipa le dinamiche future delle spese per consumi.
Nella giornata di mercoledì 27, oltre al dato pubblicato con cadenza settimanale sulle scorte di petrolio greggio detenute dalle aziende statunitensi, è in programma il meeting della banca centrale canadese (BoC: Bank of Canada). Non dovrebbero essere apportate modifiche ai tassi di interesse, che dovrebbero rimanere invariati a +0,25%, livello al quale i tassi di riferimento canadesi sono stati abbassati nel marzo 2020, dopo la diffusione del Covid-19.
Il giorno successivo, giovedì 28, ci sarà anche la riunione della banca centrale giapponese (BoJ: Bank of Japan). Come accade ormai da anni, i tassi di interesse rimarranno in territorio negativo, a quota -0,10%, dato che l’economia giapponese è caratterizzata ormai da tanto tempo da bassa inflazione. Molto spesso, il Giappone ha dovuto affrontare addirittura un contesto di deflazione, ovvero un tasso di inflazione negativo, sinonimo di calo del livello generale dei prezzi, al quale neanche vari programmi di quantitative easing (acquisto titoli dalle banche per iniettare liquidità nel sistema) sono stati in grado di porre rimedio.
Successivamente, sempre nella giornata di giovedì, avrà luogo anche il meeting della Banca Centrale Europea, con annessa conferenza stampa della governatrice Christine Lagarde. Anche nell’Eurozona i tassi rimarranno invariati, però cominciano ad intravedersi dei segnali di restringimento della politica monetaria, con l’autorità bancaria che ha già anticipato la propria intenzione di rivedere al ribasso il ritmo degli acquisti di titoli obbligazionari, previsti dal programma emergenziale Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme), in quanto il sistema economico, ad oggi, non necessita più di un sostegno pari a quello apportato dalla banca centrale nella fase critica della pandemia. L’inflazione, infatti, ha raggiunto livelli che non si vedevano da 10 anni, attestandosi, su base annua, al 3,4% nel mese di settembre, rispetto al 3,0% registrato ad agosto.
A proposito di ciò, venerdì 29 verrà pubblicato il dato preliminare sull’inflazione dell’area euro nel mese di ottobre. Secondo le stime degli analisti il tasso di inflazione dovrebbe salire ulteriormente al 3,7% e, se questa lettura venisse confermata anche nel rilascio definitivo, la BCE sarebbe ancora più propensa ad inasprire la propria politica monetaria, sulla scia di quanto già annunciato dalla Federal Reserve negli Stati Uniti, la quale dovrebbe cominciare a ridurre l’entità degli acquisti di bond tra metà novembre e metà dicembre.
Per ciascun dato, viene riportata la previsione degli analisti, a condizione che questa sia già disponibile prima dell’inizio della settimana. Inoltre, viene indicato anche il valore già pubblicato con riferimento al periodo precedente.
Si precisa inoltre, che, per quanto riguarda gli indici dei responsabili degli acquisti (o PMI, Purchasing Manager Indexes), elaborati sulla base di indagini e sondaggi condotti presso i responsabili degli acquisti:
Vediamo quali saranno gli eventi più attesi della prossima settimana lavorativa, che inizia lunedì 25 e termina venerdì 29 ottobre (con riferimento all’orario italiano).
Lunedì 25 ottobre
Martedì 26 ottobre
Mercoledì 27 ottobre
Giovedì 28 ottobre
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Venerdì 29 ottobre
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