Attenzione alla pensione: da quest’anno le attese superano i sette mesi, tempi tecnici preoccupanti per gli anziani.
Nonostante quest’anno si sia parlato molto di pensione anticipata, si nasconde un’importante piaga del sistema pensionistico italiano, incoraggiata dalla quota 103 e dalle novità riguardo all’anticipo sull’uscita. Come sappiamo, il Governo ha lavorato su una quota 103 (che molto probabilmente verrà proposta anche il prossimo anno), per permettere a qualche lavoratore l’entrata in pensione anticipata.
Diversi cittadini inclusi nell’agevolazione hanno deciso di rifiutare l’anticipo e aspettare l’uscita per età. Ci si chiede come sia possibile, eppure la risposta è più vicina a noi di quanto possiamo immaginare. Lo Stato ha permesso un’anticipo sull’uscita dal mondo lavorativo, ma non senza sconti.
Per poter accedere, innanzitutto bisogna rinunciare a una cospicua parte di contributo mensile, che verrà ridimensionato, e gli svantaggi non finiscono qui. Attualmente i tempi di attesa dalla domanda di entrata in pensione fino all’accettazione sono lunghissimi e arrivano anche a 7 e 9 mesi. Vediamo nel dettaglio perché e quali sono i disagi del cittadino che si ritrova a farne richiesta.
Cambia la finestra temporale di Quota 103 dal 2024. La pensione anticipata fino a 62 anni ha dei tempi di attesa lunghissimi, che raggiungono 7 o 9 mesi. Decorrenza che è calcolata dalla data di maturazione dei requisiti. Una clausola non permette di continuare a lavorare nell’anno in cui è stata inviata la domanda. Ciò significa che la finestra d’attesa che si apre dalla domanda fino all’ottenimento del contributo, sono mesi nei quali il richiedente non può in alcun modo produrre reddito.
Volendo fare un esempio, per un lavoratore statale che ha 63 anni e che raggiunge il requisito contributivo a settembre, la pensione partirà dal 1° luglio 2025. La finestra mobile è quindi a tutti gli effetti una penalizzazione presente su tutte le forme di pensione anticipata. Si aspetta di meno invece nel caso delle pensioni anticipate contributive a 64 anni. In questa situazione la finestra mobile è di 3 mesi, un tempo di attesa già più comprensibile.
Per quanto riguarda invece le pensioni ordinarie, non è prevista alcuna finestra: l’attesa è solo relativa all’attivazione che decorre dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti previsti dalla normativa. Da questi dati è presto spiegato quindi il motivo per cui in tanti stanno rifiutando la possibilità di accesso alla pensione anticipata.
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