Tari, il pagamento da oggi può essere a rate: rimborsi sempre più rapidi

Nuove regole anche in questo specifico contesto. Il 2022 ci sta abituando ormai a veri e propri riassetti delle più consolidate dinamiche.

Una nuova modalità d’intesa dell’intera gestione. Nuove regole per i pagamenti della tassa dei rifiuti. Il 2022 regala novità per il 2023. Il percorso sembra segnato e per i cittadini aumentano i vantaggi.

Rifiuti
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La Tari in qualche modo subirà quella rivoluzione che in diversi settori questo 2022 in qualche modo sta proponendosi di portare. Una nuova delibera ha fissato quelli che sono gli standard per la gestione dell’intero comparto. Comuni e gestori dovranno in qualche modo adattarsi a nuove dinamiche di gestione per l’appunto, nuovi spunti entro il 31 marzo 2023. Il tempo c’è, questo è vero, ma è anche vero che il sistema tutto ha bisogno in qualche modo di una revisione nell’interesse dei cittadini e dell’integrità delle stesse aziende, spesso nonostante tutto al collasso. Le misure insomma, annunciate, sono praticamene ufficiali.

Al centro di tutto ci sono le eventuali rate in cui saranno suddivise le tasse in questione per i cittadini e sempre eventuali rimborsi. La tassa sui rifiuti è una delle più importanti che al momento riguardi i cittadini italiani. Parliamo di una tassa anche abbastanza imponente sotto l’aspetto economico, un importo di certo non di poco conto, per la quale spesso è necessario un piano di rateizzazione. Proprio in questo senso agisce quello che è il nuovo regolamento proposto. La differenza inoltre tra la qualità dei vari servizi proposti nei vari comuni italiani rende necessario il raggiungimento di un equilibrio ben preciso nell’interesse di tutti. Aziende e cittadinanza quindi dovranno impegnarsi più del solito nei prossimi tempi.

Tari, il pagamento da oggi può essere a rate: una nuova modalità nel pagamento delle eventuali rate

Il 18 gennaio 2022 è stata quindi pubblicata una nuova delibera da parte di Arera, attraverso la quale si definisco gli standard ai quali adeguarsi. Qualità contrattuale per i comuni in merito a richieste di attivazione, variazione e cessazione eventuale del servizio. Gestione dei reclami inoltre e delle richieste di informazione oltre che degli importi addebitati. Una vera e propria rivoluzione, insomma. Le nuove impostazioni riguarderanno quindi la cadenza dei pagamenti e le relative modalità, oltre che il rimborso degli importi non dovuti. Il servizio, inoltre, dovrà rispettare determinati standard di continuità, regolarità e qualità del servizio offerto. Decisivo, inoltre, l’aspetto che riguarderà la sicurezza.

L’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare un accertamento fiscale: ecco di cosa si tratta

  • sarà definita una periodicità minima legata alla riscossine (riscossione almeno annuale)
  • possibilità di eventuali ulteriori rateizzazioni dei pagamenti (rate dall’importo minimo di 100 euro) il tutto limitato ad alcune categorie di utenti, come: i beneficiari del bonus sociale sulle bollette, gli utenti in condizioni economiche disagiate, individuati secondo i criteri definiti dall’ETC. Inoltre, se l’importo addebitato supera del 30% il valore medio riferito ai documenti di riscossione emessi negli ultimi due anni.

Eventuali rimborsi relativi ad importi non dovuti poi dovranno pervenire ai legittimi destinatari entro e non oltre i 120 giorni. Inoltre in merito alle seguenti dinamiche, comuni e aziende di settore dovranno indicare giorno e fascia oraria in cui la stessa operazione andrà ad essere eseguita:

  • raccolta dei rifiuti;
  • spazzamento;
  • pulizia delle strade.

Una utenza dedicata ai cittadini oltre che al ritiro dei rifiuti ingombranti in modalità assolutamente gratuita sono altri fattori richiesti delle nuove regolamentazioni attive dal 2023. La rivoluzione anche in questo delicatissimo settore sembra di fatto iniziare. Il 2023 è tutto sommato vicino, i tempi, di fatto stringono e gli stessi cittadini chiedono servizi adeguati anche nel rispetto del proprio impegno per la salvaguardia dell’ambiente in cui vivono.

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