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Separazione senza figli: ecco a chi va la casa nel 2025, legge spiegata

Separazione senza figli, in molti si chiedono a chi spetterà la casa. Ecco alcuni interessanti e utili chiarimenti in merito. 

Separarsi è sicuramente un momento difficile per una coppia, che prima di giungere a una simile decisione, avrà sicuramente valutato anche i modi possibili per una riconciliazione.

Separazione senza figli: ecco a chi va la casa nel 2025, legge spiegata-trading.it

Quando la separazione non coinvolge solo i coniugi, ma anche i figli, le cose si complicano ulteriormente, perché potrebbe scatenarsi una “guerra” senza esclusione di colpi tra gli ex partner per ottenere la custodia della prole. Tuttavia, nei suddetti contesti, è il giudice a decidere a chi assegnare la custodia dei figli, e la casa andrà al coniuge affidatario.

Ma se una coppia si separa senza figli, il giudice non può intervenire e ogni casistica è diversa, in base alla proprietà dell’immobile. Scopriamo dunque cosa potrebbe accadere, in base a questo criterio.

A chi spetta la casa nell’ambito di una separazione senza figli

Come detto, nel caso in cui una coppia non abbia figli e si separi, tutto dipende dalla proprietà dell’immobile che può essere di proprietà esclusiva, in cointestazione, oppure in comunione dei beni.

A chi spetta la casa nell’ambito di una separazione senza figli-trading.it

In caso di proprietà esclusiva, l’ex coniuge a cui non appartiene la casa, entro un tot di tempo, deve lasciare l’abitazione. Chiaramente, il coniuge proprietario, per legge, è tenuto a concedere all’ex il tempo di trovare un altro alloggio, perché mandarlo via da un giorno all’altro è vietato dalle norme vigenti.

In caso di casa cointestata, invece, anche una volta che la coppia si è separata, l’immobile resta in comproprietà, in base alle quote fissate. Generalmente, si fa a metà. Tuttavia, uno dei due coniugi, dopo la separazione definitiva, deve lasciare l’immobile.

Sarà necessario stilare un accordo in forma scritta e chi resta nella casa dovrà versare all’altro coniuge una cifra computata in base alla metà del canone di affitto. Delle spese ordinarie se ne dovrà occupare chi resta, mentre per le spese straordinarie, entrambi dovrebbero intervenire.

Uno dei comproprietari può anche decidere di vendere la propria quota a terzi, oppure, se proprio tra i due non c’è accordo, ci si potrà rivolgere al magistrato per una divisione giudiziale. Il giudice accerterà se sarà possibile dividere l’immobile in due unità indipendenti.

Se la casa è in comunione dei beni, con il divorzio essa si scioglie. L’immobile diventa in comproprietà al 50%, e quindi tutto rientra nell’ambito della “casa cointestata” di cui abbiamo parlato sopra.

Anna Di Donato

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