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Vuoi insegnare senza “Green pass” e tampone? Non si può fare, stoppati due ‘furbetti’

Due insegnanti di un liceo di  Torino si sono presentati il primo giorno di collegio senza il certificato verde e il tampone. Sono stati rimandati a casa dal preside. E il Tar del Lazio ha dato ragione al dirigente scolastico.

Ci hanno provato ad entrare senza “green pass” ma sono stati bloccati e rimandati a casa senza pietà. E’ capitato a 2 insegnanti del Liceo Curie-Levi di Torino che si sono presentati il primo giorno di collegio senza il prezioso certificato verde, forti, pensavano loro, di un’esenzione che giustifica l’impossibilità di procedere con la vaccinazione.

 No “green pass” (o tampone), no insegnamento

Il preside ha letto attentamente la documentazione e ha deciso di lasciare i professori fuori dall’istituto. La firma sui documenti infatti non era del medico curante dei docenti. Gli interessati dal canto loro hanno sostenuto che il certificato era stato rilasciato da un medico della campagna vaccinale. Motivazione che a nulla è servita: a scuola non sono stati fatti entrare. Per la cronaca, i due docenti non avevano nemmeno esibito un tampone negativo

Vale la pena ricordare che nel caso in cui un medico dichiari il falso rischia di essere perseguito penalmente per dichiarazioni non vere e magari essere prima sospeso e in caso di condanna, espulßso dal proprio ordine cosa che significherebbe non poter più esercitare la professione.

Le rimostranze dei due docenti

I professori hanno atteso la fine del collegio fuori dai cancelli. Due ore in cui hanno pensato di rivolgersi ad avvocati e carabinieri per impedire che lo stesso episodio accadesse nuovamente. In più, hanno fatto notare al preside la presenza di una circolare in cui si prevedeva l’esenzione dall’obbligo vaccinale fino al 30 settembre. Alisa Matizen e Giuseppe Pantaleo e, questi i nomi deidocenti, hanno riferito che non hanno fatto il tampone perché non considerano giusto che sia a pagamento. E’ un onere gravoso sulle spalle delle famiglie che non intendono far vaccinare i figli in fase di crescita, sostengono i docenti.

E intanto il Tar del Lazio dà ragione…

La sospensione dei docenti sprovvisti di Green Pass è: “giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni”. Lo affermano i giudici del Tar (il tribunale amministrativo regionale) del Lazio, nei decreti con cui è stata respinta la richiesta di sospensiva delle disposizioni del ministero dell’Istruzione sull’obbligo del green pass per il personale scolastico. Secondo i giudici, il diritto del personale scolastico a non vaccinarsi: “in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta”, e quindi “non può essere inteso come intangibile”.

La sospensione dal lavoro e della retribuzione, di conseguenza: “Prevista dal comma 2 dell’art.9 ter e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente”.

Nei decreti si legge che: “Relativamente alla prospettata illegittimità degli impugnati provvedimenti nella parte in cui stabiliscono che i dipendenti privi di Green Pass qualora non si procurino il documento, perdono anche il trattamento retributivo anche per le prestazioni espletate prima della sospensione, il danno prospettato è meramente patrimoniale e ristorabile integramente e, pertanto, certamente non può configurare quella situazione di estrema gravità ed urgenza tale da giustificare la sospensione per tale aspetto dei gravati provvedimenti”.

E il costo del tampone rimane a carico di chi non si vaccina

La presentazione di un test molecolare o antigenico “in sostituzione del certificato comprovante l’avvenuta gratuita vaccinazione costituisce una facoltà rispettosa del diritto del docente a non sottoporsi a vaccinazione, ed è stata prevista nell’esclusivo interesse di quest’ultimo. Di conseguenza, a una sommaria delibazione, non appare irrazionale che il costo del tampone venga a gravare sul docente che voglia beneficiare di questa alternativa”. Così si legge nei decreti con i quali viene respinta l’istanza di sospensiva dei provvedimenti adottati dal ministero dell’Istruzione in materia di Green pass.

Green Pass: prolungata la sua durata: varrà per un anno

Vale la pena ricordare che la durata della certificazione verde è stata estesa a 12 mesi, grazie a due emendamenti identici presentati da Pd e Lega e approvati dalla commissione Affari sociali. Il provvedimento allunga la validità del Green Pass, la cui durata era stata in precedenza fissata a 9 mesi.

Fabrizio Lodi

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