Rischi di essere coinvolto anche tu: occhio se hai un parente con debiti, l’avvocato spiega come tutelarsi e mettersi al sicuro.
I debiti sono un realtà con cui, prima o dopo, tutti potremmo trovarci a fare i conti. Pensiamo al costo della vita e a quei pagamenti imprescindibili che siamo tenuti a corrispondere: affitti, mutui, finanziamenti, tasse e così via. Ciò che pochi sanno, tuttavia, è che dev’essere fatta attenzione non solo alle morosità di cui noi potremmo esse artefici, ma anche di quelle altrui. In che senso? Laddove vi sia un parente con debiti, in alcuni casi, potremmo essere a rischio: in che modo e perché? Cerchiamo di fare chiarezza a riguardo e scopriamo come tutelarci.
Pensare di ritrovarsi a essere responsabili dei debiti di qualcun altro ci sembra qualcosa di impossibile, ma, a quanto pare, non è così. Ciò può accade, infatti, in un caso particolare che andremo ad analizzare. E, ovviamente, cercheremo anche di comprendere come tutelarci a riguardo.
Debiti di un parente, quando rischi: a cosa fare attenzione e come tutelarsi
Parliamo di eredità e, nello specifico, di una situazione nella quale ci siano, da parte del de cuius, dei debiti non saldati. In questo caso gli eredi potrebbero essere responsabili degli stessi. Quando e perché? Come ben sappiamo, l’eredità comprende sia beni attivi, come crediti e beni immobili, sia debiti. Dobbiamo, in pratica, prendere tutto il pacchetto. Come fare, allora, ad evitare di diventare responsabili delle morosità?
Prima di tutto occorre comprendere che un punto essenziale è l’accettazione dell’eredità. Fino a quando, infatti, ciò non si è verificato, i creditori non possono agire nei nostri confronti e, dunque, non siamo noi i responsabili di tali debiti. Proprio come, al contempo, non possiamo beneficiare dei beni attivi. Inoltre, bisogna tenere a mente che, anche nel caso di accettazione, l’erede risponde del debito con responsabilità parziale, vale a dire entro i limiti del patrimonio ereditato.
Se, però, non volessimo accollarci tale debito in nessun caso, come potremmo fare? Qui subentra la rinuncia all’eredità, con la quale, ovviamente, rifiutiamo sia i beni attivi che le morosità. La rinuncia può essere fatta dal notaio o presso la cancelleria del Tribunale e, in questo caso, avverrà tramite una dichiarazione espressa. Anche, però, lasciar passare 10 anni dalla morte del de cuius senza accettazione della stessa può comportare la rinuncia.
Attenzione, tuttavia, in quest’ultimo caso. Proprio come la rinuncia può essere “tacita”, lo stesso vale per l’accettazione. Laddove, infatti, compissimo atti come utilizzare o vendete beni del defunto e simili, potrebbe verificarsi l’accettazione tacita. L’ideale, dunque, è avere un quadro chiaro di quelli che sono i beni attivi e i debiti e, con l’aiuto di un esperto, comprendere quando conviene accettare e quando rinunciare.