Bisogna fare molta attenzione alla scadenza dei titoli di stato, per evitare di andare incontro a prescrizione e alla perdita degli interessi.
I titoli di Stato sono uno degli strumenti di investimento preferiti da chi è alla ricerca di un sistema a reddito fisso. In effetti, essi prevedono una cedola che può essere variabile, fissa o crescente nel tempo. Nel caso dei BTP a cedola fissa, ci stiamo riferendo a quelli legati all’inflazione italiana o Europea. Mentre nel secondo caso, ci riferiamo a BTF che hanno una cedola variabile che aumenta con il passare del tempo.
In ogni caso, i titoli di Stato sono strumenti di investimento che godono della garanzia dello Stato e prevedono una tassazione pari al 12,50%. Questa percentuale si applica sia sugli interessi maturati che sulle eventuali plusvalenze positive.
Tali strumenti prevedono una scadenza e dal momento che essi hanno una vita che può essere breve, media o lunga sono frequenti i casi di titoli di Stato che rientrano nella successione post mortem.
La notizia positiva è che non è prevista un’ulteriore tassazione per le successioni di titoli di Stato. Tuttavia, può accadere che chi ha ereditato il titolo vada a chiedere il rimborso quando ormai questi sono scaduti.
In tali circostanze si può andare incontro alla perdita del capitale investito e degli interessi maturati.
I titoli di Stato sono obbligazioni emesse regolarmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il Dipartimento del Tesoro. Il loro scopo è quello di finanziare lo Stato e rappresentano anche una forma di investimento accessibile ai cittadini.
Esistono diverse tipologie di titoli di Stato che si distinguono per durata e per tipo di rendimento. In questo modo, ogni risparmiatore ha la possibilità di impegnare il proprio capitale utilizzando lo strumento più adatto alle proprie esigenze.
Questa forma di investimento prevede la liquidazione periodica degli interessi che avviene in date prestabilite. Ci stiamo riferendo alle cosiddette cedole, che in molti casi sono a cadenza semestrale.
I titoli di Stato possono essere di diverso tipo:
Per quanto riguarda la prescrizione disposta dalla legge in caso di mancata riscossione del capitale e degli interessi, entro la data prevista dei titoli di Stato, la normativa è piuttosto chiara: per i buoni fruttiferi postali e i titoli di Stato la prescrizione non decorre mai dal giorno del loro ritrovamento. Essa infatti fa riferimento al giorno del rimborso dei buoni o della scadenza dei titoli.
Inoltre, è stato stabilito che questi strumenti non possono produrre interessi dopo la data fissata per il loro rimborso. Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda l’inflazione, fatta eccezione proprio per i titoli indicizzati all’inflazione, purché sia rispettata la data di scadenza.
La prescrizione dei titoli di Stato scatta dopo 10 anni dalla loro scadenza. Tuttavia, il testo unico del debito pubblico ha fissato il limite a 5 anni anche per la riscossione degli interessi maturati dal Bond in possesso.
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