Scadenza Irpef, ancora pochi giorni prima di pagare: ecco a chi tocca

Ancora una scadenza per gli italiani, le tasse tornano a bussare alla porta dei contribuenti che di certo non attendevano ansiosi.

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L’Irpef con il suo secondo acconto torna a bussare alle porte degli italiani. In questo preciso momento dell’anno, oltre che storico, certo, gli italiani avrebbero sperato in qualcos’altro alla propria porta, ma le tasse, si sa vanno pagate e quindi, giusto rispettare gli impegni ed in qualche modo correre ai ripari. Il pagamento in questione però non riguarderà chiaramente tutti, anzi, vanno fatte una serie di distinzioni in merito. L’acconto in questione, da pagare in proporzione ai redditi dichiarati viene versato generalmente in una o due date. La modalità utilizzata è generalmente quella del modello F24.

L’acconto Irpef, ciò di cui insomma parliamo, risulta dovuto nel caso in cui l’imposta dichiarata nell’anno precedente risulta essere superiore a 51,65 euro, sottraendo a essa detrazioni, crediti di imposta, ritenute ed eccedenze. Due o tre rate, cosi come accennato per il versamento dell’acconto in questione. Inoltre anche in questo specifico caso vanno considerate un paio di opzioni: se l’acconto è inferiore a 257,52 euro bisognerà effettuare un unico versamento entro la data del 30 novembre, in caso contrario si può pagare il tutto in due comode rate.

Scadenza Irpef, ancora pochi giorni prima di pagare: come saldare gli acconti dovuti

Il versamento in questione, quello cioè del secondo acconto Irpef spetta alle seguenti categorie professionali:

  • soggetti che applicano gli ISA, cioè gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale
  • titolari di partita IVA in regime forfettario
  • contribuenti che usano il modello Redditi PF
  • contribuenti che usano il modello 730 ma non hanno un sostituto d’imposta.

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Generalmente la modalità di pagamento adottata per saldare questo tipo di impegno fiscale è quella che prevede il modello F24. Per il secondo acconto Irpef il codice tributo da utilizzare è 4034. Chi non è residente nel nostro paese inoltre può effettuare il pagamento anche con bonifico bancario o attraverso una serie di servizi on line predisposti dalla stessa Agenzia delle entrate. Non pagare il secondo acconto Irpef entro la scadenza fissata al 30 novembre vuol dire rischiare di incorrere nella sanzione del 30% delle stesse somme non versate. La procedura del ravvedimento operoso può infine provvedere a risolvere la questione passando ad una tipologia di sanzione che diminuisce a seconda della tempestività dei relativi pagamenti da effettuare. In ogni caso le scadenze incombono ed i contribuenti sono chiamati a provvedere a saldare il giusto.

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