L’evasione dalle tasse è una piaga sociale che da decenni attanaglia l’Italia, anche a livello locale. Ma qualcosa sta cambiando e i furbetti rischiano grosso
Se c’è una cosa che molti italiani – non tutti ci mancherebbe – sanno fare bene, è evadere le tasse, anche le più piccole, ma ora bisognerà stare molto attenti ai propri conti correnti perché è in arrivo un giro di vite importante.
Tempi duri per chi evade le tasse. Forse. Sì, perché la burocrazia potrebbe bloccare l’idea che hanno avuto molti Comuni per recuperare quelle imposte dovute che non sono mai state pagate. Andiamo per ordine. L’evasione fiscale non vale solo per le tasse dovute allo Stato, ma vale anche per i tributi locali. E i Comuni non ci stanno, tanto che a breve potrebbe diventare effettiva una novità alla quale da tempo (2020) i sindaci stanno lavorando. Per facilitare la riscossione dei tributi locali l’ANC, ovvero l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, chiede con sempre più insistenza l’accesso diretto alle banche dati dei conti correnti dei contribuenti.
Parliamo soprattutto di IMU, TASI e TARI non pagate.
INPS e Agenzia delle Entrate hanno libero accesso alla banca dati dei conti correnti dei contribuenti e possono verificare se un evasore è attaccabile dal punto di vista delle sue risorse bancarie. La stessa cosa dovrebbe essere a disposizione dei Comuni. Ma non è proprio così.
Tempi duri per chi non paga le tasse comunali: cosa faranno ai conti correnti
Se l’ANCI sarà ascoltata, i Comuni potranno avere più facilità nel recuperare i crediti che hanno nei confronti dei contribuenti, fino ad arrivare all’esecuzione forzata direttamente su quei conti correnti che hanno liquidità a sufficienza. Ma il problema è quasi sempre lo stesso, i contribuenti morosi non hanno nulla di pignorabile e di conseguenza i Comuni si trovano costretti a perdere tempo occupando risorse umane in operazioni che non portano nessun risultato.
Senza questa possibilità i Comuni oggi sono impossibilitati al recupero dei crediti. Anche perché serve una richiesta di autorizzazione ad un Giudice con costi rilevanti a volte superiori a ciò che un ente dovrebbe incassare. Ecco perché qualche Comune si arrende. Al contrario, per i contribuenti cambierebbe tutto se il proprio Comune alla fine avesse a disposizione questi dati. Sarebbe difficile farla franca come spesso accade oggi, con numerosi contribuenti che non pagano IMU, TASI, TARI e multe automobilistiche.