Le famiglie sempre più provate con bollette pazzesche, ma c’è un nuovo salasso in arrivo e riguarda il conguaglio della bolletta, ecco di cosa si tratta e come contestarlo.
In arrivo un salasso con il conguaglio della bolletta luce con un esborso elevato. In quest’articolo spiegheremo come difendersi e contestare le bollette con importi esorbitanti. Il più delle volte contattare il call center con risposte da manuale, si rileva inutile con perdita di tempo e nervosismo da parte del consumatore. Ma come contestare le bollette della luce con il conguaglio dei consumi? Verifichiamo come il consumatore può far valere i propri diritti in base ad una recente sentenza del 16 novembre 2021.
In arrivo un salasso con il conguaglio bolletta
La bolletta della luce, secondo la giurisprudenza, si considera corretta fino a prova contraria. Questo significa che è il consumatore a dover dimostrare che il calcolo dei consumi è errato dimostrando l’inesattezza del calcolo. Bollette, multe o cartelle esattoriali, se la posta non arriva? Cosa fare
Per poter contestare il consumo di una bolletta bisogna che l’utente dimostri l’errata rilevazione dei consumi, ad esempio con un malfunzionamento del contatore. I modi più frequenti per dimostrare che il conguaglio è errato sono vari, il più comune è quando la fornitura si riferisce ad un periodo in cui l’abitazione era disabitata. Oppure, se nulla è cambiato, un confronto con i consumi dello stesso periodo riferito all’anno precedente. Questo permette di rilevare le differenze e stabilire se ci sono anomali e da contestare. È importante evidenziare tutti gli elementi che illustrino un malfunzionamento del contatore in modo da poter inoltrare il reclamo.
Il reclamo bisogna inviarlo al fornitore del servizio elettrico attraverso PEC o raccomandata, nell’istanza da inviare all’ente, bisogna chiedere il ricalcolo dei consumi ed un’eventuale verifica del contatore. Inoltre, bisogna chiedere lo storno dei costi addebitati erroneamente fatturati in bolletta.
Se la società fornitrice dell’energia elettrica non risponde al reclamo, oppure, le motivazioni del rifiuto del reclamo sono poco chiare, è possibile procedere con la conciliazione presso Arera.
L’Arera (Autorità di regolazione energia, reti e ambiente) permette di compilare un modulo online direttamente sul servizio dedicato alla seguente pagina.
Questa procedura è di enorme vantaggio per il consumatore, infatti, se l’Arera verifica che la procedura del conguaglio non è corretta e viola le condizioni contrattuali, può applicare sanzioni per inosservanza della normativa.
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Come si calcola il conguaglio dei consumi
Il conguaglio in bolletta è effettuato a fine di un periodo, che di solito coincide con l’anno. L’ente erogatore effettua una differenza tra gli importi dei consumi stimati fatturati in bolletta, con quelli effettivamente rilevati dall’ultima lettura. Il più delle volte, i consumi elevati, dipendono dalla sostituzione del contatore, oppure, da un contatore difettoso che non rileva in modo corretto il consumo nell’abitazione.
Come dimostrare l’onere della prova?
Di recente a chiarire l’onere della prova da parte del consumatore è intervenuta la Cassazione con l’ordinanza n. 34701 del 16 novembre 2021. La Corte ha esaminato il caso di un conguaglio dei consumi della bolletta di energia elettrica che evidenziava a carico dell’impresa costi elevatissimi. La Corte di Cassazione ha precisato che il gestore deve provare che il contatore funzioni correttamente e l’utente deve dimostrare che i consumi eccessivi fatturati non dipendono da lui, bensì, a fattori che impediscono al consumatore di effettuare un controllo.
Nello specifico la Corte affronta un tema molto delicato e consiste nell’onere della prova a carico del consumatore e del gestore dei servizi. In questo modo divide chiaramente gli obblighi del consumatore che deve provare che i consumi non sono riconducibili a lui ma ad eventi esterni e il gestore del servizio che devo dimostrare il corretto funzionamento del contatore elettrico.