Mentre il crollo delle valute tradizionali prosegue contro un super dollaro, le criptovalute rimangono ancorate stabilmente a un livello minimo di range che prosegue indisturbato dentro la tempesta valutaria.
Sono state settimane drammatiche per valute come l’euro e la sterlina. Gli investitori sono diffidenti, si mantengono guardinghi dall’aprire posizioni su oro e dollaro eccessivamente cari.
Il cambio Eur/Usd è sceso ai minimi dal 2002 perdendo il 5%, mentre il cambio Gbp/Usd ha raggiunto un minimo storico, perdendo nell’ultima settimana di settembre ben 8%.
Sono valori che difficilmente si registrano sul forex uno dei mercati meno volatili del settore finanziario. L’anomalia si riflette così su altri comparti come quello delle criptovalute; a darne notizia è la piattaforma exchange Messari che ha registrato picchi record per l’acquisto di criptovalute come Bitcoin ed Etherum provenienti dalla conversione di euro e sterline.
Mentre le quotazioni di Bitcoin sembrano da settimane essersi stabilizzate in area 20.000 dollari. La nuova fiducia sulla tenuta delle maggiori criptovalute può dirottare i capitali dal sistema monetario tradizionale verso asset decentralizzati. Potremmo essere alla viglia di un nuovo trend rialzista dopo i forti ribassi accusati nell’ultimo anno dopo il record di capitalizzazione del mercato.
Russia, accelera la necessità dei finanziamenti con la Banca centrale favorevole alla circolazione delle criptovalute.
C’è un’altra notizia passata quasi inosservata; le criptovalute stanno rientrando al centro delle necessità strategiche della Russia. Dopo essere uscite dal sistema finanziario per decreto di Putin, in questi giorni, il Ministero delle Finanze della Federazione Russa ha dichiarato che il Paese intende consentire a qualsiasi attività economica di accettare Bitcoin e criptovalute per il commercio internazionale senza restrizioni.
La notizia giunge dalla agenzia di stampa TASS. A rilasciare la dichiarazione è Ivan Chebeskov, direttore del Dipartimento di politica finanziaria del ministero. La necessità di finanziarsi sta accelerando o riportando l’interesse verso asset decentralizzati. Le istituzioni russe non sono tutte d’accordo; la Banca centrale è favorevole a una vera e propria infrastruttura per la circolazione delle valute digitali, perseguendo così un’azione normativa più ampia.
Tutto fa pensare che gli asset digitali possano essere una parte della nuova economia russa utili anche per i pagamenti internazionali. Tra gli eventi più concreti in questo senso il rublo digitale i cui test inizieranno nell’aprile del 2023. Oltre questo il mese scorso, la banca centrale e il Ministero delle Finanze hanno concordato un progetto di legge che stabilisce un quadro normativo per l’accettazione degli asset digitali come pagamento.