Purtroppo “i brutti sogni” rischiano di diventare realtà per quegli italiani che per negligenza, o mancanza reale di possibilità, o peggio ancora disinformazione, non hanno risposto all’ennesimo appello dell’Agenzia delle Entrate, ovvero la Rottamazione ter per le cartelle 2020 e 2021.
Pignoramento o addirittura blocco del conto, sequestro di beni immobili o altri di proprietà come autoveicoli. Parole bruttissime da leggere, che somigliano a un incubo, a un “mostro nero” che la notte non ci fa dormire e tormenta i nostri sogni. Ma ahimè il Fisco in genere non concede seconde possibilità.
I fatti parlano chiaro. Non c’è più tempo per rimediare alle mancanze. Sabato 30 aprile scadeva il termine per il pagamento delle rate originariamente dovute nel 2020.
Maggio è un mese ricco di scadenze fiscali da non dimenticare. Occorre tenere bene a mente le date da non perdere e gli appuntamenti con il fisco, tra dichiarazione dei redditi, pace fiscale e dichiarazione IVA.
La data è stabilita da decreto Sostegni-ter, da qui il nome del provvedimento Rottamazione-ter, che aveva definito un nuovo calendario per venire incontro ai contribuenti che non hanno pagato gli arretrati entro la scadenza del 9 dicembre, offrendo così una nuova opportunità per mantenere i benefici previsti dalle definizioni agevolate. Lo ricordava in una nota l’Agenzia delle Entrate.
Per il pagamento era possibile usufruire di 5 giorni di tolleranza concessi per legge con i quali, tenendo conto anche dei giorni festivi, il termine del 30 aprile, che cadeva di sabato, veniva posticipato a lunedì 2 maggio. Con l’ulteriore proroga si arrivava quindi a sabato 7 maggio , rinviando di fatto la scadenza ancora al lunedì successivo.
Non ci sarà un nuovo prolungamento dei tempi come è accaduto nei mesi scorsi per “salvare” coloro che a causa della pandemia non sono riusciti a versare le rate da saldare. Ora i termini ultimi vanno rispettati per mettersi in regola e non rischiare sanzioni e interessi aggiuntivi.
Sono stati quindi ritenuti validi i pagamenti effettuati entro e non oltre il 9 maggio.
Non oltre. Il pagamento doveva essere effettuato utilizzando i bollettini già inviati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione e facendo riferimento alle scadenze originarie delle rate 2020 (febbraio, maggio, luglio e novembre per la Rottamazione; marzo e luglio per il Saldo e stralcio).
Vi sarete resi conto che, inevitabilmente, abbiamo parlato al passato.
Cosa succede adesso a chi, volutamente o meno, ha ignorato gli appelli del Fisco?
La legge parla chiaro, dura lex sed lex. Non pagare o pagare parzialmente vuol dire perdere di fatto i benefici concessi. Con conseguenze dirette legate al proprio patrimonio.
Si ricorda che il decreto “Sostegni-ter” ha definito anche nuovi termini per il pagamento delle rate della “Rottamazione” e del “Saldo e stralcio” originariamente in scadenza nel 2021, nonché per quelle della liquidazione agevolata previsto nel 2022, con possibilità di mantenere le concessioni se il pagamento viene effettuato entro il 31 luglio, per le rate 2021, ed entro il 30 novembre per quelle previste per il 2022.
In questo caso sei ancora in tempo. Il pagamento deve essere effettuato utilizzando i bollettini già inviati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione e facendo riferimento alle scadenze originarie delle rate 2021.
Anche qui, nel caso di pagamenti fuori termine o per importi parziali, cesseranno i benefici della misura agevolata e i pagamenti già effettuati saranno considerati come anticipo sulle somme dovute.
Ricordiamo anche che lunedì 23 maggio è iniziata la stagione della dichiarazione dei redditi. Infatti, a partire da tale data, l’Agenzia delle Entrate provvederà a redigere il modulo 730 precompilato. Tale documento è ottenibile accedendo al sito dell’Agenzia nella propria area riservata, utilizzando le credenziali SPID, Carta di Identità Elettronica CIE o Carta Nazionale dei Servizi CNS.