Il Governo ha introdotto delle importanti novità in tema di rottamazione delle cartelle esattoriali. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono le novità introdotte.
Sono state introdotte importanti novità in tema di riscossione delle cartelle esattoriali previste dalle precedenti rottamazioni. Infatti, 532 mila contribuenti sono stati riammessi alla sanatoria prevista sulle cartelle dalla rottamazione-ter e saldo e stralcio. Più volte, anche in passato sono stati prorogati i termini per le scadenze a causa della pandemia.
Con queste novità, il calendario per la riscossione delle cartelle esattoriali per la rottamazione ter e il saldo e stralcio da parte del Fisco delle rate mancanti, viene completamente stravolto inserendo nuove rate per il saldo. Scopriamo insieme cosa cambia e quali sono le novità introdotte.
Novità importanti per la rottamazione delle cartelle esattoriali: ecco di cosa si tratta
La Commissione Bilancio del Senato, nei giorni scorsi ha approvato un emendamento al Decreto Sostegni-ter (dovrà poi essere approvato dalla Camera) che prevede delle importanti novità in tema di riscossione delle cartelle esattoriali. Infatti, verrà concessa un’ulteriore possibilità ai cittadini che entro la fine del 2020 e 2021 non avevano ancora saldato il conto con il Fisco.
I cittadini che hanno quindi provveduto al pagamento del saldo entro la fine dell’anno avranno quindi la possibilità di poter versare le rate mancanti secondo un calendario completamente modificato. Infatti, si è deciso di suddividere per la rottamazione-ter e saldo e stralcio di suddividere gli arretrati su tre scadenze:
- Per le rate dell’anno 2020, la scadenza prevista sarà il 2 maggio;
- Per le rate dell’anno 2021, la scadenza prevista sarà il 1° agosto;
- Infine, per le rate dell’anno 2022, la scadenza prevista sarà il 30 novembre.
In tutti i casi, è prevista una tolleranza di 5 giorni oltre la data di scadenza prevista per il pagamento delle rate.
La situazione dei debitori
In questo momento, nel nostro Paese vista la situazione legata all’aumento dell’inflazione e il caro energia, il Governo non ha intenzione di ritornare ancora ad una riscossione ordinaria. Si segue, dunque, ancora un percorso di riscossione legato alla crisi pandemica allungando ancora, sotto questo aspetto, un ritorno alla normalità.
Il Governo ha deciso, infatti, di non agire anche in questo caso con un esecuzione forzata ma dando la possibilità al contribuente di mettersi in regola con il pagamento dei propri debiti. Anche se l’ammontare dei debiti dei 532 mila contribuenti ammessi all’ulteriore proroga è considerevole. Infatti, secondo quando riportato da Il Sole 24 Ore i debiti ammonterebbero a circa 2,45 miliardi di euro di debiti.