Rogito della casa: attenzione cambiano le formalità sulla provvigione, come stare in regola

Attenzione alla novità per quanto riguarda il rogito della casa: cosa cambia sulla provvigione, ecco come stare in regola.

L’acquisto di una casa è un evento di grande importanza, forse uno dei più significativi nel corso della vita. Si tratta di un punto di svolta, per molti di un traguardo e, ovviamente, di un impegno non da poco. Come sappiamo, tale procedura è regolata da una serie di leggi e di formalità burocratiche che comprendono documenti e certificazioni varie. In arrivo, però, ci sarebbe una novità non da poco che riguarda il rogito e la provvigione: di che si tratta e cosa cambia.

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Formalità provvigioni e acquisto casa: novità rogito (trading.it)

Il rogito è, come tutti sappiamo, l’atto pubblico ufficiale che sancisce l’acquisto del nostro immobile. Al suo interno, sono elencate una serie di specifiche essenziali allo stesso ma, a quanto pare, qualcosa sta per cambiare. Ecco, nel dettaglio, di che si tratta e per quale motivo potremmo trovarci di fronte a tale novità.

Formalità sulla provvigione e rogito: attenzione, novità in arrivo

In discussione al Senato c’è il Ddl Lavoro grazie al quale ci ritroveremo ad affrontare un importante novità per quanto riguarda il rogito e le formalità sulla provvigione. Fino a questo momento, infatti, era obbligatorio indicare, all’interno, l’importo delle provvigioni versate sia da compratore che da acquirente all’agente immobiliare incaricato della mediazione. Ora, le cose sarebbero destinate a cambiare.

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Come e perché cambia il rogito: a cosa fare attenzione (trading.it)

Se, fino ad ora, avevamo quindi l’obbligo di indicare la presenza del mediatore e l’ammontare del suo corrispettivo per entrambe le parti, attraverso codice fiscale, partita Iva e fornire anche l’scrizione al ruolo, in virtù della trasparenza delle transazioni, la procedura e le dichiarazioni potrebbero presto divenire più semplici e tutelare maggiormente la privacy.

A quanto pare, infatti, sarà possibile e sufficiente indicare anche solo il numero della fattura emessa a favore del mediatore oltre che, ovviamente, il metodo di pagamento relativo alla transazione stessa. In poche parole, basterà fornire i dati relativi al pagamento, ma non indicare la cifra corrisposta.

Tale modifica sarebbe volta a tutelare la privacy: “Questa modifica, che proponiamo da tempo, mira a tutelare la privacy e la riservatezza riguardo agli aspetti economici della prestazione di mediazione, oltre a garantire la libertà di trattativa tra il cittadino e il professionista” avrebbe spiegato Baccarini, presidente nazionale della Federazione Italiana agenti immobiliari professionali. “Poiché la negoziazione delle spese di mediazione è completamente libera, non ha senso rivelare alla controparte l’importo concordato, il che potrebbe creare situazioni imbarazzanti”.

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