Uno strumento utile e spesso quasi sconosciuto. Non utilizzabile da tutti, questo è chiaro. Eccome come funziona e per chi.
La Rendita integrativa temporanea anticipata, meglio conosciuta come RIT, è uno strumento previsto dalla legge 205/2017 che consente di anticipare la liquidazione della pensione integrativa. I destinatari della misura in questione son quindi coloro i quali risultano iscritti ad un fondo per le pensione integrativa che per un motivo o per un altro potrebbero necessitare di una liquidazione anticipata del capitale maturato. Chiaramente la misura in questione non anticipa l’accesso alla pensione ma soltanto la liquidazione di quanto maturato attraverso il fondo di investimento integrativo.
Ad accedere a questo speciale trattamento possono essere, ad esempio, i lavoratori da troppo tempo fermi e giunti ad un età in cui trovare lavoro è praticamente impossibile. Non esiste volontà da parte delle aziende di assumere cinquantenni o sessantenni e non esiste alcun vantaggio nel farlo, incentivi alla mano. Oltre a questa particolare opzione che riguarda esclusivamente coloro i quali hanno deciso di affidarsi ad un fondo pensionistico integrativo esistono inoltre altre tipologie di trattamenti. L’Ape sociale o Quota 41, tra queste, che garantiscono l’accesso alla pensione in misura anticipata rispetto al previsto.
Rita: ecco chi può accedere allo speciale trattamento pre pensionamento
Ad accedere al tipo di trattamento in questione, definito Rita possono accedere le seguenti tipologie di lavoratori:
- coloro i quali hanno cessato la propria attività lavorativa
- coloro hanno diritto al perfezionamento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 5 anni successivi alla cessazione dell’attività lavorativa
- i lavoratori giunti a maturazione, al momento della domanda di RITA, di un requisito complessivo di almeno 20 anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza;
- coloro i quali hanno maturato almeno 5 anni di partecipazione a forme pensionistiche complementari
LEGGI ANCHE >>> Assegno temporaneo e integrazione reddito di cittadinanza: importi e chiarimenti INPS
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un caso di disoccupazione da lungo periodo i requisiti saranno i seguenti:
- inoccupazione, successiva alla cessazione dell’attività lavorativa, per un periodo superiore a 24 mesi;
- raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi al compimento del termine di inoccupazione di cui alla lettera b)
- maturazione di 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.
In base ai casi sottoposti si può chiedere l’anticipazione del capitale integrativo di 5 o di 10 anni. Ovviamente in entrambi i casi il requisito principale è la disoccupazione. In seguito anche vantaggi fiscali vanno aggiunti alla posizione di chi sceglie, potendolo fare di anticipare la liquidazione del proprio capitale integrativo, cosi come illustrato attraverso i vari canali competenti, Inps e quant’altro.