Ristoranti, le tecniche di marketing per farci spendere di più, ecco come possiamo difenderci e contenere le spese!

I ristoranti hanno senz’altro delle strategie di marketing, ma attenzione, dal saperci fare al saper fruttare è un attimo. Ecco cosa notare quando ci si concede una cena fuori e come non spendere oltre il dovuto.

ristoranti
Pixabay

Non sono poche le persone che andate al ristorante con una voglia o un’idea ben precisa sul piatto da ordinare, finiscono per orientarsi su scelte completamente differenti. Sforare il budget prefissato per una cena è all’ordine del giorno.

Questi episodi hanno luogo perché i ristornati son bravi a investire non poco denaro per riuscire a convincerci a spendere di più. Arredo, luci, progetto tipografico dei menu: non sono pochi i proprietari di locali che decidono di avvalersi delle strategie di neuromarketing e psicologia del consumatore. Tecniche che hanno come intento quello di spingerci a spendere e spendere e a farlo con estrema soddisfazione. Proviamo a conoscerne più da vicino alcune.

Le tecniche di neuro marketing e i ristoranti

Il menu dei ristoranti, questioni tipografiche

I ristoranti danno non poco rilievo all’allestimento del menu. Tra le ragioni principali è che il font adottato potrebbe suscitare diverse reazioni. I locali maggiormente lussuosi prediligeranno il corsivo per trasmettere sensazioni di eleganza e raffinatezza.

Caratteri rotondi trasmetteranno prossimità. L’uso di altre lingue varrà a dire autenticità. Nessuno opta per caratteri eccessivamente ricercati, potrebbero essere il manto di un pessimo cibo.

Descrivere le proprie pietanze

Sono in molti a giocare su nome e descrizione accurata delle pietanze. Una strategia che le rende maggiormente appetibili. In questo modo da un lato si potrà ritoccare il prezzo, dall’altro, si conquisterà il commensale prima ancora che gusti la ricetta.

I ristoranti e la cura dei prezzi

Ancora attenzione al menu. Con uno sguardo più vigile potrete accorgervi di come su di esso la valuta locale non sia mai presente. La ragione è ovvia: aggiungendo il simbolo in chiusura di prezzo ci renderemo conto che stiamo per compiere una spesa e presteremo allora maggiore accortezza nell’azione relativa alla spesa.

I prezzi, poi, difficilmente saranno, come dire, tondi tondi. Prendendo ad esempio un piatto prezzato 14 euro, lo andremo a trovare a 13.50. La strategia, è chiaro, è finalizzata a incoraggiare l’ordinazione di un piatto costoso e che a prezzo rotondo forse non avremmo ordinato.

E ancora, i ristoranti non useranno mai un prezzo con la celebre segnatura 99 centesimi (ad es. 13,99€) poiché quella stima è associata in maniera inconscia ad articoli di qualità non alta.

Quanto sono grandi le porzioni?

I ristoranti con una gestione ragionata avranno porzioni relativamente moderate, così da incitare i fruitori all’ordinazione del menu completo. La nota positiva è che locali del genere proporranno prezzi piuttosto abbordabili. I suddetti menu metteranno a disposizione, un antipasto, una portata principale e un dolce.

Come sono posizionati i piatti nel menu? E quali sono le immagini?

Quando andremo a ordinare i piatti del menù a contare sarà la posizione da loro occupata. I piatti più remunerativi si situano in genere in alto a destra di ciascuna pagina, in quanto è proprio lì che in maniera naturale volge lo sguardo del cliente. Un trucchetto del mestiere che amplia le chance di vendere tutte le portate in lista.

Le immagini delle pietanze sono fondamentali: il cervello ordinerà quella che reputerà più attraente. Le rappresentazioni grafiche più curate sono quelle di cocktail, piatti stagionali, dessert.

Il sommelier, asso nella manica dei ristoranti

Non vi è dubbio, il fascino del suggerimento del sommelier prende tutti. L’abbinamento vino piatto è binomio irrinunciabile.

Sarebbe buon uso, in ogni caso, preferire una categoria di vino media o bassa. Si tratta di vini buoni e da gustare a prezzi decenti, i più venduti.

La tecnica della portata a prezzo alto che nessuno ordina

Vi sarà sempre nel menu un piatto incredibilmente caro (anche se dal locale in questione non te lo saresti mai aspettato). Si tratta di una strategia ben definita: far apparire le altre portate meno costose e quindi accessibili. Meglio spendere 22 euro che 38, semplice.

Gli affari dietro le bevande, come i ristoranti recuperano gli investimenti

Un vero e proprio business quello delle bevande. Una Coca Cola verrà pagata tre volte rispetto al suo prezzo in un qualsiasi market.

Le bibite rappresentano la strategia per eccellenza e la più rapida per riscattare gli investimenti di un ristorante, anche considerando come le licenze per il commercio di alcolici siano incredibilmente gravose.

Gestione cookie