Risparmiare sull’IMU seconda casa: il ‘trucchetto’ che in pochi conoscono

Per alcune categorie di contribuenti, è possibile risparmiare sull’IMU seconda casa. La platea dei beneficiari è ridotta e alcuni non ne sono a conoscenza.

Alcuni cittadini sono tenuti a versare un’imposta sulla seconda casa di proprietà. Si tratta di cifre piuttosto alte sulle quali è possibile risparmiare. Solo alcuni cittadini hanno la possibilità di sfruttare questo trucchetto, ma spesso non ne sono a conoscenza.

Risparmiare sull'IMU seconda casa: un trucchetto da conoscere

L’Imposta Municipale Unica, conosciuta anche con l’acronimo IMU, è un versamento previsto dal Governo Monti, che sono tenuti a pagare i cittadini che sono proprietari di una seconda casa. L’IMU è dunque obbligatorio solo per le seconde case.

L’imposta si paga ogni anno, in due rate: la prima scadenza è prevista il 16 giugno mentre la seconda il 16 dicembre.

Il valore dell’IMU dipende dai dati riportati nella visura catastale e dalle caratteristiche dell’immobile. Alcuni proprietari di casa non fanno attenzione ai suddetti dati e commettono errori che riportano a pagare un’IMU più alto.

Risparmiare sull’IMU seconda casa

Se vi state chiedendo se è possibile risparmiare sull’ IMU seconda casa, sappiate che la risposta è affermativa.

Per pagare meno è necessario disporre un ricatastamento o la trasformazione di un immobile da seconda a prima casa. Quest’ultima, infatti, non è sottoposta alla suddetta imposta che quindi verrebbe completamente annullata.

Per quanto riguarda la visura catastale questo è un documento che viene rilasciato dall’Agenzia delle Entrate della Repubblica italiana e permette di avere i dati identificativi e reddituali dell’immobile.

La visura catastale può essere richiesta anche per terreni e fabbricati e contiene anche i dati anagrafici delle persone fisiche o giuridiche a cui sono intestati suddetti beni.

Per ottenere la visura catastale è necessario recarsi presso un ufficio provinciale del territorio presso il quale è situato l’immobile di proprietà. Tuttavia, da qualche tempo a questa parte, è disponibile anche una procedura telematica che permette di accedere al servizio online sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Risparmiare con il ricatastamento

Alcuni dei dati riportati sulla visura catastale di un immobile possono essere modificati dal proprietario dello stesso, purché essi dichiarino il vero.

Ad esempio, il proprietario di un immobile di categoria C1, che generalmente serve ad identificare un negozio commerciale, che però non viene utilizzato con questa finalità, ha la possibilità di modificare categoria scegliendo ad esempio la C2 (magazzino).

Il cambio di categoria, nell’esempio appena riportato, produrre di un importante risparmio sull’imposta IMU.

Un altro esempio di ricatastamento è quello che prevede la trasformazione di una abitazione di categoria A7 (villini) in un immobile di categoria A2 (abitazioni di tipo civile). Anche in questo caso, il cambio di categoria produce un notevole risparmio che è proporzionale alla modifica della rata catastale.

Infine, la legge ammette la possibilità di trasformare un locale in pertinenza dell’abitazione principale, qualora siano presenti dei quesiti previsti dalla normativa.

Nello specifico, per poter adottare questa strategia è necessario che l’immobile sia situato nello stesso edificio o nelle immediate vicinanze dell’abitazione principale.

Il calcolo dell’IMU

Il calcolo dell’IMU tiene conto di alcuni fattori quali:

  • La rivalutazione del 5% della rendita catastale;
  • Il coefficiente conferito all’immobile;
  • L’aliquota IMU che dipende dal comune in cui è ubicato l’immobile.

Alcuni Comuni prevedono delle detrazioni che vanno sottratte al calcolo dell’IMU.

Il pagamento avviene generalmente attraverso bollettino postale o modello F24.

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