Gli edifici privati e pubblici dovranno raggiungere uno standard di efficienza energetica a partire dal 2030. Ecco la proposta della Commissione Europea.
Cambiano le regole in materia di efficienza energetica degli edifici. Lo ha stabilito la Commissione Europea che già alla fine dello scorso anno ha discusso la proposta di revisione per la riqualificazione energetica delle abitazioni. L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento e incrementare l’efficienza climatica degli immobili.
Perseguendo il tema di una maggiore sostenibilità ambientale e di una riduzione degli sprechi anche a livello energetico, si va verso l’obbligo di una riqualificazione degli edifici, che partirà con modalità diverse a partire dal 2030.
La direttiva europea sull’edilizia imporrà ai proprietari di immobili di rientrare in una delle fasce energetiche che saranno stabilite. Solo così potranno vendere o affittare la loro casa, che in mancanza di una certificazione idonea risulterà di fatto invendibile e incedibile anche per un contratto di affitto.
Tutti gli edifici, sia pubblici che privati saranno interessati da questa revisione degli immobili, suddivisi in classi energetiche. Saranno esclusi gli immobili storici, le chiese e tutti i luoghi di culto. Le abitazioni private entro il 2030 dovranno obbligatoriamente rientrare nella categoria F e nella categoria E entro il 2033.
Per gli edifici pubblici invece già a partire dal 2027 è obbligatoria l’appartenenza alla categoria F mentre entro il 2030 dovranno rientrare nella categoria E. In mancanza di tali requisiti tutti gli edifici non potranno più essere messi sul mercato immobiliare o rientrare in un contratto di affitto.
A fare la differenza sarà l’Attestato di Prestazione Energetica, APE, che attesta che un immobile appartenga almeno alla categoria F. Se un immobile invece dispone soltanto della categoria G con le nuove regole che entreranno in vigore non avrà più i requisiti per poter essere venduto o affittato.
L’APE contiene quindi il livello di efficienza energetica di un immobile, basato su posizione e isolamento termico, ma anche sull’eventuale presenza di impianti all’interno di casa che migliorano il benessere dell’ambiente.
E’ un documento indispensabile per vendere o affittare un immobile ed ha una validità di 10 anni. Se vengono effettuati lavori all’edificio come la sostituzione degli infissi, della caldaia o del pavimento questi andranno inseriti nell’Attestato di Prestazione Energetica. Questi interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile fanno anche aumentare la sua classe energetica e di conseguenza anche il suo valore sul mercato immobiliare.
La scala di valutazione attualmente si basa sull’Indice di prestazione energetica globale e si compone di dieci classi che vanno da quella più elevata, la classe A4, a quella più bassa, la G. In mezzo, partendo dal vertice si trovano le classi con fasce di consumo via via più elevate cioè A3, A2, A1, B, C, D, F.
La classe energetica di un immobile è obbligatoria dal 2005 ed i proprietari sono quindi tenuti a conoscerla. E’ utile per svariati motivi, primo fra tutti quello di conoscere i costi energetici dell’edificio e poi per fornire le giuste e corrette informazioni in caso di vendita o affitto.
La riqualificazione energetica casa comprende una serie di interventi che vanno a ridurre o azzerare le dispersioni di calore, prima causa di sprechi energetici. Possono riguardare diversi punti dell’abitazione come ad esempio la sostituzione degli infissi. Porte e finestre sono spesso obsolete e i serramenti di vecchia generazione non rispondono ai criteri termici attuali. Anche i vetri fanno la loro parte e se sono basso emissivi e con doppia o tripla camera riducono moltissimo gli scambi di temperatura tra esterno ed interno.
Negli ultimi anni si parla molto anche di cappotto termico, da realizzare nella parte interna o esterna di un edificio. Il rivestimento consente di isolarlo meglio ottenendo importanti benefici a livello energetico. Ci sono poi le nuove caldaie a condensazione, molto efficienti in quanto recuperano il vapore acqueo che fuoriesce dallo scarico dei fumi e lo riutilizzano per il riscaldamento dell’ambiente domestico.
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L’efficienza energetica di un edificio aumenta anche se si sceglie un impianto di riscaldamento a pavimento, che non ha bisogno di portare le temperature dell’acqua a livelli elevati per cui basteranno circa 40° per riscaldare casa. Ciò significa risparmiare una notevole quantità di combustibile, ridurre lo spreco di risorse energetiche e ottenere un importante risparmio a livello economico. Inoltre questa tipologia di impianto può essere utilizzata anche per il raffrescamento delle abitazioni nei periodi più caldi.
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