Avere una corretta ripartizione spese di condominio non è scontato. Conoscere la normativa è il primo passo per stare attenti a chi se ne approfitta!
Diffidare sempre da chi si sente troppo sicuro, perché a volte è proprio con questi guai che i cittadini hanno a che fare. Non tutti lo sanno, ma la ripartizione spese di condominio potrebbe essere oggetto ad esborsi non dovuti. Questo non significa che sia sempre così, ma bisogna prestare attenzione ad alcuni dettagli, i quali fanno davvero la differenza. Se ci sono dei soprusi vanno segnalati, e qualsiasi pagamento extra dovrebbe essere rimborsato. Come accorgersi di una possibile truffa? Pochi elementi, e la difesa è garantita.
A disciplinare il caso è il Codice civile che puntualmente riesce ad essere dalla parte dei cittadini. Diritti e doveri ai quali far riferimento è il quadro normativo in questione. Occorre tenere ben presente che la ripartizione delle spese di condominio non è una situazione sempre facile da gestire, nonostante possa sembrare “scontata”. Ebbene, usando un gioco di parole, “non si fanno sconti nei pagamenti,” specialmente quando i versamenti sono leggermente di troppo. Sono tanti i cittadini fregati da questo sistema!
La stessa Suprema Corte di Cassazione non le manda a dire. Anzi, è proprio quest’ultima che in seguito alle sentenze del caso, ha tutelato gli interessi dei cittadini sottomessi ad una gestione poco consona e che non faceva al caso loro. Il vero guaio è che si possono perdere tanti soldi, per cui ci si domanda quali siano i punti cardine della questione per tutelarsi.
C’è un modo per tutelare i propri diritti? Significa conoscere la normativa di riferimento e comportarsi da perfetto condomino, perché c’è da guadagnarne. La ripartizione spese di condomino sta facendo inalberare molti contribuenti che sono stati fregati dal sistema. Mai non interessarsi alle questioni condominiali e non partecipare alle riunioni, poiché si potrebbe finire per cadere in trappola, divenendo i “capri espiatori” della situazione. Quindi, esaminando un caso concreto, si cerca di capire come dovrebbero essere suddivise le spese.
Nel caso in cui ci siano delle infiltrazioni dal lastrico solare utilizzato esclusivamente da un condominio, e bisogna farvi dei lavori di ripristino e di manutenzione, a chi vanno le spese? A rispondere è il Codice civile all’articolo n. 1126. Questo afferma che non tutti i condomini devono rispondere allo stesso modo. O meglio, ci sono casi e situazioni che meritano la dovuta attenzione. Si tratta di distinguere chi ne fa un uso esclusivo, e chi no.
I primi sono obbligati per legge a sostenere 1/3 delle spese di ricostruzione e manutenzione. I restanti 2/3 invece sono ripartiti tra tutti i condomini per cui il lastrico serve in percentuale minore di millesimi. Quindi, pagano quanto gli spetta in sostanza. Di conseguenza, è la già citata Corte di Cassazione che applica il criterio del codice.
Ciò vale a meno che però lo stesso regolamento condominiale di tipo contrattuale non preveda altre proporzioni di ripartizione. Quindi, si conferma che non si agisce sempre alla stessa maniera, ma in relazione al condominio e ai regolamenti in vigore.
Nello specifico, i 2/3 restanti sopracitati però non devono pagare tutti indistintamente. Potrebbe anche accadere il caso in cui i condomini in questione abbiano la proprietà nella proiezione verticale del lastrico solare. Questo secondo quanto stabilito dalla Cassazione nelle sentenze n. 12.578 del 2017 e n. 11.484 del 2017.
Non va tenuto conto nei pagamenti chi ha un uso esclusivo del lastrico se non ha dalla sua altre unità immobiliari ubicate nella proiezione verticale del lastrico stesso. Si tratta della colonna d’aria che sta al di sotto del lastrico.
Il criterio applicato a cui si fer riferimento, viene adottato anche nel caso in cui le riparazioni siano dovute proprio a causa di eventi come le infiltrazioni. Questo però a meno che non si comprovi che il danno non sia stato causato da un soggetto specifico, figurando quest’ultimo come pieno responsabile del danno.
Insomma, la legge tende a tutelare chi non vi rientra a pieno titolo. Chi ha meno percentuale di parti in causa, non deve pagare quanto chi ne usufruisce di più. Come anche si cerca di venire incontro a chi il danno non l’ha fatto, perché dovrebbe pagare? In conclusione, attenzione proprio a queste “falle” che nessuno racconta. Perché c’è chi pur di pagare meno, farebbe spendere milioni di euro a capri espiatori non colpevoli.
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