Ripartizione della pensione di reversibilità: “la durata non basta” la nuova ordinanza di Cassazione è perentoria

Pensione di reversibilità: spetta ai superstiti se prima della morte dei coniugi c’era stato un divorzio? Risponde la Cassazione

Cosa succede alla pensione di reversibilità se il coniuge defunto si è sposato due o più volte? La materia è delicata ed è intervenuta anche la Corte di Cassazione su sollecito di una moglie che riteneva di essere stata penalizzata solo perché sposata da poco tempo. Ad avere l’importo più alto sarà la moglie con cui ha vissuto di più il defunto?

mani anziane che si uniscono
Ripartizione della pensione di reversibilità: “la durata non basta” la nuova ordinanza di Cassazione è perentoria – trading.it

Una materia delicata, la pensione di reversibilità. Specie quando di mezzo ci sono due o più matrimoni del defunto. Come vengono ripartite le quote in caso di divorzio? Risponde la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5839 del 5 marzo 2025, di fatto affermando che la durata del matrimonio non è l’unico criterio rilevante. Questo perché occorre anche valutare la situazione economica dei superstiti.

Secondo la legge, i giudici che si occupano della ripartizione della pensione di reversibilità, devono assegnare una quota della stessa all’ex coniuge titolare dell’assegno divorzile, tenendo conto della durata del matrimonio. Ma la Cassazione non è d’accordo perché ritiene, come accennato, che la durata non può essere l’unico parametro.

Pensione di reversibilità: come viene ripartita tra ex coniugi

Tutto nasce da un caso di giurisprudenza: una donna, coniuge superstite, ha presentato un ricorso che contestava la ripartizione del 70% all’ex moglie e del 30% a lei che era stata l’ultima moglie del defunto anche se per meno anni. L’ex moglie, infatti,  era stata sposata con il defunto per 39 anni, mentre il secondo matrimonio era durato 5 anni. Oltretutto, come sottolineato dalla donna che ha presentato il ricorso, l’ex moglie percepiva già una pensione personale di 500 euro e un assegno divorzile di 357 euro, sostenendo che la quota di reversibilità a lei attribuita era del tutto sproporzionata (1.200 euro mensili). Come ha reagito la Cassazione?

coppia con uomo che firma documento
Pensione di reversibilità: come viene ripartita tra ex coniugi – trading.it

La Cassazione ha accolto il ricorso della donna, di fatto affermando che la ripartizione della pensione di reversibilità deve essere valutata caso per caso, tenendo conto della durata del matrimonio ma anche delle condizioni economiche dei soggetti coinvolti; dell’importo dell’assegno divorzile e dell’eventuale convivenza prematrimoniale tra coniuge superstite e defunto. Sempre secondo la Cassazione, l’assegno divorzile non fissa un tetto massimo alla pensione di reversibilità spettante all’ex coniuge anche se sarà preso in esame per garantire l’equità della ripartizione.

La Cassazione è stata categorica nel ribadire che la durata del matrimonio non è un criterio assoluto ma che la reversibilità deve essere intesa come strumento di sostegno economico, da distribuire con i giusti criteri. Ora spetterà di nuovo alla Corte d’Appello prendere la decisione definitiva.

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