Pensionati e lavoratori possono richiedere un rimborso da oltre 1600 euro ma bisogna prestare attenzione nell’invio della domanda.
Tra le opportunità che le istituzioni offrono per alleggerire il carico fiscale per le famiglie italiane, riducendo ad esempio l’IRPEF, ci sono una serie di detrazioni fiscali a cui possono accedere sia lavoratori che pensionati. L’obiettivo ultimo è rendere il sistema fiscale più equo e inclusivo, così da fornire una liquidità extra per coprire le spese familiari o personali. Un ventaglio di agevolazioni che rappresenta uno strumento di sostegno economico cruciale, per tanti soggetti la qualità della vita è migliorata esponenzialmente.
Importante in questo senso la questione dei rimborsi che, ricordiamo, è regolata dall’articolo 13 del TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi). Da questo si evince che l’importo per i redditi fino a 8.500 euro è fissato a 1.955 euro, con il minimo sempre garantito di 713 euro. Per quanto riguarda invece i redditi che superino la soglia, e fino a 28mila euro, allora l’importo diminuirà progressivamente fino ai 50mila euro. Senza dimenticare poi che i soggetti con reddito tra 25mila e 29mila euro potranno beneficiare di un bonus aggiuntivo.
Le detrazioni fiscali vengono applicate direttamente sulle pensioni e sulle buste paga, con una riduzione dell’IRPEF trattenuto ogni mese. In realtà, lo stesso beneficio può essere richiesto come rimborso unico, sfruttando la dichiarazione dei redditi, con erogazione prevista da luglio 2025. I pensionati e i lavoratori, in generale, possono scegliere la modalità che sia più adatta alle proprie esigenze finanziarie, con le istituzioni che propongono ben quattro agevolazioni alternative, più un bonus particolare.
La prima è una detrazione per i familiari a carico, con l’IRPEF che viene ridotto a chi sostiene figli, coniugi o parenti con redditi limitati. La seconda è per le spese sanitarie, con un recupero delle spese che superano i 129,11 euro (sono inclusi farmaci, interventi chirurgici, visite specialistiche). La terza è per le spese derivanti dall’istruzione, così da recuperare parte dei costi per tasse scolastiche, rette universitarie e attività extrascolastiche. Infine, il bonus affitti per i giovani tra i venti e i trentuno anni che rientrino in specifici parametri di reddito.
La rete di supporto fiscale, composta da queste cinque misure, può essere applicata, a seconda dei casi, a lavoratori dipendenti apprendisti, tirocinanti, pensionati e percettori di NASpI.
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