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Economia e Finanza

Rimborso bollo auto, è arrivato il momento: tutti i casi in cui è possibile

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Ci sono alcuni casi in cui è possibile richiedere il rimborso bollo auto. Secondo quanto stabilito dalla legge, infatti, sono tre le fattispecie che lo permettono.

Il bollo auto è la cosiddetta tassa di possesso che ogni cittadino, che possiede un’autovettura, è obbligato a versare ogni 12 mesi. Il bollo auto scade l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui è stato effettuato il pagamento nell’anno precedente.

Nel caso in cui il bollo venga versato erroneamente, il cittadino ha la possibilità di chiedere il rimborso della tassa automobilistica.

Vediamo quali sono i casi previsti dalla legge e come fare a richiedere rimborso.

Rimborso bollo auto: quando è possibile?

Nel caso in cui l’automobilista beneficio di un’esenzione prevista dalla legge e effettua erroneamente pagamento della tassa automobilistica, egli ha sempre la possibilità di richiedere il rimborso.

La legge è piuttosto chiara sui requisiti necessari per beneficiare delle esenzioni al pagamento della tassa automobilistica.

Sono esonerati al pagamento della tassa le persone affette da disabilità e i loro caregiver con particolare riferimento ai soggetti:

  • Con disabilità grave
  • Genitori di persone disabili gravi
  • Coniuge della persona disabile
  • Parenti o affini entro il secondo grado della persona disabile grave
  • Parenti o affini terzo grado se la persona disabile ha compiuto 65 anni o si affetta da patologie invalidanti.

I familiari hanno la possibilità di usufruire dell’agevolazione solo se il portatore di handicap è a loro carico e dispone di un reddito che non supera i 2.840,51 euro.

Possono beneficiare dell’esenzione al pagamento del bollo auto i proprietari di auto ibride e elettriche.

Queste vetture definite a basse emissioni permettono al loro proprietario di fruire dell’esenzione del bollo per i primi 3 anni, per le auto ibride, o 5 anni, per quelle elettriche.

Un altro caso in cui la legge ammette l’esenzione automatica, il pagamento del bollo riguarda le auto ultratrentennali. Ci stiamo riferendo a tutte quelle vetture che sono iscritte nel registro storico. Infatti occorre distinguere tra le auto che hanno più di 30 anni dalle auto di interesse storico e collezionistico.

Nel primo caso, il proprietario della vettura è tenuto a corrispondere una tassa di circolazione forfettaria che vale per l’intero anno solare. Nel secondo caso, invece, la tassa di circolazione è ridotta al 50%.

Altri casi

Esistono anche altri casi per i quali è possibile richiedere il rimborso del bollo auto.

Ad esempio, se la tassa viene versata erroneamente due volte o se il versamento è stato maggiore rispetto all’importo effettivamente dovuto.

In tutti questi casi bisogna ricordare che la tassa automobilistica è un’imposta regionale, tant’è che varia in base alla regione di residenza. Per questo motivo la richiesta di rimborso deve essere presentata all’ufficio tributi della propria regione di residenza.

Sebbene la legge ammette che un cittadino abbia la possibilità di chiedere il rimborso del bollo auto nei tre casi sopra citati, va ricordato che la restituzione del denaro non è mai automatica.

In sostanza, è compito del contribuente effettuare una domanda di rimborso allegando la ricevuta di pagamento per il quale si intende procedere.

Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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