Domani si terrà il nuovo appuntamento tecnico tra Governo e Sindacati sulla riforma pensione, ecco le anticipazioni su punti principali della discussione.
Fissato il nuovo appuntamento per discutere sulla riforma pensioni che andrà in vigore dal 2023, martedì 15 febbraio alle ore 18,000. La discussione verterà sulla flessibilità un uscita e la nuova misura dopo Quota 102. Ricordiamo che la pensione anticipata Quota 102 scade il 31 dicembre 2021.
Dopo il mancato incontro del 7 febbraio, si incomincia a stabilire come dare forma al nuovo sistema previdenziale. Questo nuovo tavolo tecnico dovrà discutere, principalmente, sulla flessibilità in uscita, quindi, sulla pensione anticipata. Si ripercuoteranno tutti i possibili percorsi sulle pensioni dei giovani e delle donne. Inoltre, un altro argomento su cui si concentreranno gli esponenti dell’incontro riguarderà la previdenza complementare da incentivare e rendere più accessibile ai giovani.
Riforma pensioni: nel confronto tra Governo e Sindacati spuntano nuove proposte
L’incontro tecnico di domani, sarà l’incontro più atteso tra Governo e Sindacati, e si auspica che ci saranno le condizione per discutere nel dettaglio le nuove proposte. Un altro appuntamento è previsto per fine mese, tra i segretari generali di CISL, CGIL e UIL, e i Ministri Franco e Orlando. Da questi incontri, ci saranno le prime anticipazioni concrete sull’orientamento del Governo sulla riforma pensione, che già sembra delinearsi verso il sistema interamente contributivo.
Da quello che si evince, anche dai precedenti incontri, la linea dei Ministri Franco e Orlando, sembra quella di una riforma con un ritorno verso la riforma Fornero, con modifiche strutturali tali da non permettere ai lavoratori di poter scegliere. La nuova riforma potrebbe generare forti penalizzazioni per i lavoratori, una misura che riflette in parte la pensione anticipata Opzione donna.
Precisiamo che l’Opzione donna permette di uscire dal mondo del lavoro all’età di 58/59 anni con 35 anni di contributi, ma esclusivamente con il sistema contributivo. L’orientamento del Governo è quello di una Opzione per tutti a 63/64 anni con la penalizzazione sull’assegno.
I Sindacati, invece, vorrebbero maggiori tutele per i soggetti con carriere discontinue con la valorizzazioni di periodi fino ad ora non valorizzati, per il diritto e la misura alla pensione. In altre parole, conteggiando anche i contributi figurativi per disoccupazione, per la cura della famiglia e con uno “sconto” del requisito contributivo per le madri.
Le posizioni sono diverse, e si cerca di trovare un punto di incontro che sia equo per tutti i lavoratori, con maggiore attenzione per i giovani, che vista la crisi economica, saranno i più penalizzati.
Dopo questo incontro, tanto atteso, si conosceranno le posizioni definitive e i margini su cui lavorare, per una nuova Riforma pensione.
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