Partono le proposte dal Ministero dell’Economia sulla nuova riforma fiscale che prevede il taglio dell’IRPEF, IRAP e cuneo fiscale.
Il Governo alle prese con la riforma fiscale da inserire nella Legge di Bilancio, dopo il confronto con la maggioranza presso il Ministero dell’Economia, per cercare la giusta strada da seguire, prendono forma le varie proposte.
Sul tavolo tecnico sono in visione le varie ipotesi con la simulazione e calcoli di benefici e impatto dei nuovi scaglioni IRPE. La manovra consta di circa otto miliardi, messi a disposizione per definire il nostro sistema fiscale. La manovra prevede il taglio delle tasse, infatti, circa sei miliardi andrebbero investiti nella riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e altri due miliardi andrebbero a beneficio delle imprese con il taglio dell’IRAP.
In riferimento alla riforma dell’IRPEF, l’obiettivo e quello di ridurre la pressione fiscale che incide sul ceto medio, secondo indiscrezioni, il Governo è orientato su una possibile riduzione degli scaglioni IRPEF. In particolare, sarebbe favorevole al ridimensionamento degli scaglioni, il ministro e dell’Economia, Daniele Franco. Si tratta del taglio di aliquota del terzo scaglione di reddito che investe i redditi da 28.000 a 55.000 euro. Si prevede una riduzione dal 38% al 34 -36%. Secondo le stime, il costo sarebbe di circa un miliardo per ogni punto in mento.
Invece, se si interviene sul secondo scaglione di reddito al 27% per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, la riduzione dell’aliquota porterebbe ad un costo più alto, circa due miliardi per ogni punto in meno.
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Un altro obiettivo della riforma fiscale riguarda la modulazione delle imposte per le PMI e il lavoro autonomo. Sono due le ipotesi allo studio: eliminare l’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive per le ditte individuali e le società di persone), oppure, introdurre una no tax area prevedendo dei limiti di fatturato al di sotto non si paga la tanto odiata IRAP.
In riferimento all’IRPEF a cui sono assoggettati i lavoratori dipendenti, la revisione delle aliquote è subordinata anche ad un riordino delle detrazioni sul lavoro dipendente, il cosiddetto cuneo in busta paga. In questo modo ci sarebbe un riassorbimento dell’attuale credito di imposta da 100 euro.
La riduzione dell’imposta per le imprese le rappresentanze delle piccole e medie imprese, insistono sull’esigenza di apportare un taglio alle tasse anche per gli autonomi e le piccole imprese.
Mentre Confindustria si esprime favorevole del taglio del cuneo fiscale per le imprese. Mentre i Sindacati propongono di destinare le risorse ricavate ai pensionati e ai lavoratori.
Su questi vari scenari sono state presentate le stime, ricordiamo che sono previsti fondi per 8 miliardi destinati per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro. Dalle stime risulta che, se si riduce il prelievo fiscale sulle retribuzioni. Infatti, il carico medio sarebbe dell’1,6% rispetto al carico del 2020 che era dello 0,71%, e dell’1,5% rispetto al 2019 che era dello 0,9%.
L’indecisione è tanta perché già l’assegno unico familiare ha creato delle disuguaglianze, infatti, si prevede una riduzione della busta paga non di poco in alcuni casi specifici. Assegno unico figli da marzo 2022: si perde fino a 200 euro al mese in busta paga
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